Imperia, «strada in Regione Panegai in grave stato di abbandono»: la segnalazione dell’atleta e alpinista d’alta quota Stefano Sciandra

21 marzo 2022 | 11:49
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Imperia, «strada in Regione Panegai in grave stato di abbandono»: la segnalazione dell’atleta e alpinista d’alta quota Stefano Sciandra

«Alcuni buchi sono stati chiusi solo grazie alla buona volontà di qualche utente»

Imperia. «Strada in Regione Panegai in grave stato di abbandono»: è la segnalazione dell’atleta e alpinista d’alta quota Stefano Sciandra, che da anni svolge attività di volontariato a favore degli animali sulle alture soprastanti Costa d’Oneglia. Sciandra aveva già  denunciato a fine dicembre 2021 il grave stato di abbandono della strada che dal ponte sul Rio Oliveto sale in Regione Panegai.

«La carrozzabile versa, ormai da molto tempo, in condizioni disastrose. Utilizzata da residenti, proprietari di terreni, prezioso collegamento con la vallata del Dianese, ha registrato negli ultimi tempi incidenti meccanici ai veicoli che la percorrevano e anche fisici con cadute a bordo di mezzi a due ruote. A tutto ciò si aggiunge il danno economico patito da un agriturismo in zona che ha visto ridotto il proprio indotto lavorativo a causa delle partenze anticipate da parte degli avventori che per salvaguardare i propri mezzi rinunciavano a parte del soggiorno per limitare i danni. A fine febbraio tutti i soggetti interessati della zona hanno recapitato una raccolta firma all’Amministrazione comunale per tentare di sollecitare un intervento ormai improcrastinabile. A seguire l’assessore con delega alle Strade, Antonio Gagliano, ha effettuato un sopralluogo con i tecnici di una ditta idonea per valutare l’asfaltatura della parte medio alta della via ormai al limite della transitabilità, promettendo un intervento da realizzarsi intorno a metà aprile. Recentemente interpellato al riguardo, l’assessore ha guadagnato tempo, prospettando le difficoltà relative ai fondi necessari a ottemperare all’ intervento, difficoltà legate alla gravità del momento con i costi in continuo aumento a causa della situazione internazionale» – fa sapere l’atleta e alpinista d’alta quota.

«Alla luce delle ultime novità – dichiara Stefano Sciandrami preme esternare un’osservazione del tutto personale. Chi mi conosce sa che ho sempre espresso il mio pensiero in modo diretto. Queste situazioni sono figlie di incuria di lunga data e di un conclamato disinteresse per le periferie. Dopo una sistemazione con rattoppi in cemento di diversi anni or sono a seguito di evento alluvionale, rattoppi all’epoca annunciati come provvisori, null’altro è stato fatto. Alcuni buchi sono stati chiusi solo grazie alla buona volontà di qualche utente, che a proprio onere è intervenuto con sacchi di asfalto che rappresentano una goccia nel panorama di autentiche voragini».

«Senza voler fare polemica alcuna conclude Sciandra – spiace sottolineare come gli indigeni siano costantemente penalizzati, pur essendo contribuenti senza il minimo riscontro in termini di servizio. Se la solidarietà e la destinazione di risorse verso chi vive situazioni di grande difficoltà è atteggiamento moralmente ed eticamente ineccepibile, altrettanto rispetto si deve a chi sul territorio vive quotidianamente, magari lontano dalle luci della città svolgendo comunque attività che, come la cura di un terreno agricolo o l’assistenza ad animali rappresentano anche un piccolo spaccato alternativo alla globalizzazione».