Imperia, il Comitato Valprino: «Avviati lavori di rifacimento del piazzale Lupi, la zona è vincolata paesaggisticamente»

«Il cantiere non ci risulta essere autorizzato o quanto meno non è stato esposto alcun cartello riportante autorizzazioni o comunicazioni paesaggistiche»
Imperia. «A seguito di intercorsa comunicazione con l’assessore Gagliano abbiamo appena appreso che presso il piazzale Lupi in corso Allende sono state avviati lavori di rifacimento del piazzale con scarico di materiali, mezzi tecnici e asfaltatura. A nostro giudizio la zona è vincolata paesaggisticamente e necessità di progettualità particolare, si tratta infatti di terreni entro i 300 metri dalla sponda del torrente. Dalle informazioni in nostro possesso è necessario espletare anche pratica paesaggistica anche solo per realizzare una pavimentazione. Il cantiere che è stato visionato dall’assessore Gagliano e vigili urbani non ci risulta essere autorizzato o quanto meno non è stato esposto alcun cartello riportante autorizzazioni o comunicazioni paesaggistiche» – fa sapere il Comitato Valprino.
«Segnaliamo, per l’ennesima volta, una situazione che ha assunto una dimensione non più tollerabile per la normale conduzione di una vita serena ed in sicurezza in una zona residenziale ed agricola che, sebbene sia in periferia, è comunque nel Comune di Imperia. Premettiamo che da qualche mese è aumentato in maniera esponenziale il parcheggio costante di autotreni cisterna GAS GPL (23/1965- 22/1972) in una zona che è nelle immediate vicinanze di abitazioni residenziali, attività turistiche ed agricole nonché diverse aree attrezzate a parco giochi. Da ieri le motrici dei camion sono comparse anche in altro appezzamento oltre a quelle già presenti nel c.d. Piazzale Lupi in Corso Allende ai Piani. I due appezzamenti sono utilizzati a tutti gli effetti come autoporto di mezzi pesanti trasportanti gas GLP marchiati 23/1965 e 22/1972. Ogni giorno sostano in questa zona 20/25 cisterne per volta. Tali cisterne spesso liberano nell’aria anche i gas, come testimoniano video che comunque sono già stati inviati ad alcuni assessori comunali. L’aspetto che preme a tutti noi è quello della sicurezza come spesso abbiamo già segnalato. Nella zona antistante questi “parcheggi” di mezzi pesanti c’è un parco giochi per bambini, in corso Allende sono presenti altri due parchi e strutture sportive (campi da calcetto e paddle) e vi è una presenza importante di cicloamatori che percorrono quella via. Inoltre è noto a tutti che la zona è la più popolosa della città. Temiamo per i nostri bambini, per le nostre case, per le attività turistiche ed agricole e per noi stessi che ogni giorno percorriamo quella strada o in auto o passeggiando. Forse tali attività di deposito mezzi cisterna non sono assoggettate ad alcuna normativa antincendio e di sicurezza? Perché da una prima e sommaria visione esterna sembrerebbero del tutto inesistenti sia cartelli informativi che dispositivi di sicurezza. I mezzi pesanti non sono tenuti al rispetto del codice della strada? Perché quando imboccano la rotonda in prossimità del Ponte Piani invadono sempre la corsia opposta (abbiamo documentazione fotografica) e percorrono la via a velocità elevate. Esiste per il parcheggio a ridosso dell’argine del fiume Prino il rispetto della distanza di sicurezza dallo stesso? L’accesso al parcheggio rispetta i criteri di sicurezza stradale? Il cancello automatico direttamente sul ciglio della strada consente una manovra per questi “bestioni” della strada secondo le norme vigenti? E’ consentito per questi mezzi sostare in mezzo alla strada con linea continua con le quattro frecce per attendere l’apertura del cancello o la sicurezza stradale prevede altro?» – sottolinea.

«Ricordiamo che il 24 luglio 2019 un giovane di Coppi Rossi è stato gravemente ferito perché il tir che stava svolgendo la manovra per entrare nel “posteggio” lo ha travolto. Il 19 luglio 2021 invece è scoppiato un incendio in un deposito di materiali edili sempre in corso Allende che fortunatamente è stato circoscritto immediatamente ma avrebbe potuto avere conseguenze tragiche. In tutte queste occasioni avevamo segnalato in anticipo la pericolosità della zona ma i nostri appelli sono rimasti inascoltati. Ci sono poi altri aspetti che a nostro giudizio che, sebbene importanti, non hanno effetti sulla sicurezza della collettività ma solo per le 30 abitazioni in prossimità del “posteggio” tipo le attività di movimentazione a tutte le ore diurne e notturne con i continui movimenti con cicalini; clacson e urli per gli sganci e agganci delle cisterne. Questi sono aspetti che non consentono di vivere serenamente e che certamente disturbano la quiete pubblica. Potremmo poi continuare con altri elementi di criticità e precarietà dell’impianto, parcheggio TIR cisterna:
la pavimentazione è terrosa e causa quotidianamente polveroni e in caso di pioggia fango;
assenza di servizi igienici;
vi sono installazioni di tende (utilizzate per bivacchi e grigliate abusive vicino alle cisterne, esistono anche delle recensioni on line);
motori accesi per ore e ore con inquinamento acustico ed ambientale;
ammaloramento del manto stradale e pericolosità del tratto dalla rotonda di Piani fino ai Coppi Rossi;
inadeguatezza della conformazione della viabilità, non pensata per il traffico di mezzi pesanti che comunque vi transitano.
Quanto sopra per segnalare “una bomba a orologeria”, già oggetto di segnalazioni e articoli su organi di informazione. Ci domandiamo se per intervenire sia necessario qualche evento tragico di cui comunque abbiamo già avuto avvisaglie» – aggiunge.

«Chiudiamo questa nostra richiesta di aiuto riportando quando presente su Wikipedia digitando la frase “incidente ferroviario di Viareggio”: “L’incidente ferroviario di Viareggio, anche noto come strage di Viareggio, è stato un grave sinistro ferroviario avvenuto alle ore 23:48 di lunedì 29 giugno 2009 presso la stazione della cittadina italiana, in provincia di Lucca. Nella stazione sviò un treno merci, con il danneggiamento di una cisterna contenente GPL, la cui fuoriuscita innescò un incendio, presto degenerato in un’esplosione, che interessò il sedime della stazione di Viareggio qualche centinaio di metri a sud del fabbricato viaggiatori e le aree abitate circostanti, causando in totale 32 morti e un centinaio di feriti”» – conclude.