Festa della donna, Silp Cgil Uil Polizia Imperia: «Non dimenticare patrimonio culturale di lotte che portarono alla riforma del 1981»

8 marzo 2022 | 09:49
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Festa della donna, Silp Cgil Uil Polizia Imperia: «Non dimenticare patrimonio culturale di lotte che portarono alla riforma del 1981»

«La Legge di Riforma ha consentito di ritrovare in ogni ruolo e qualifica ai vertici dell’Amministrazione dell’Interno donne della Polizia di Stato che espletano la loro professione, così come pure colleghe sindacaliste a tutti i livelli»

Imperia. «Circa 41 anni fa la polizia veniva riorganizzata con apposita riforma e ne veniva sancito il conseguente ordinamento civile ottenuto dopo anni di lotte e rivendicazioni sindacali di uomini che rischiarono di essere processati e condannati per il semplice fatto di chiedere il riconoscimento della dignità per i poliziotti che allora mancava all’interno dell’Amministrazione. Dignità che, grazie alle lotte di quegli uomini, venne estesa anche a tutte le donne del nostro Paese le quali, a partire da quella data fatidica del 1° aprile 1981, poterono partecipare ai concorsi per entrare a far parte della neo costituita Polizia di Stato» – fa sapere il segretario generale provinciale del Silp Cgil Uil Polizia Antonio Peroni.

«Nel contesto sociale in cui oggi svolgiamo le nostre più comuni azioni quotidiane, appare difficile comprendere ciò che allora si conquistò con le unghie e con i denti. Ma in questo giorno in cui si celebra la Festa della Donna risulta più che mai attuale affermare, con decisione e serenità, che la Legge di Riforma ha consentito di ritrovare in ogni ruolo e qualifica ai vertici dell’Amministrazione dell’Interno, donne della Polizia di Stato che espletano la loro professione, così come pure colleghe sindacaliste a tutti i livelli» – sottolinea.

«L’auspicio per l’immediato futuro è certamente quello di nuove e consistenti assunzioni per una polizia che risulta sempre più vecchia, in modo e maniera di consentire a uomini e donne di rinsaldare questo legame con il passato affinché il patrimonio sindacale conquistato non vada perduto» – conclude.