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Dirigeva il centro di cultura di Kiev, oggi insegna l’italiano ai profughi accolti a Taggia

31 marzo 2022 | 10:47
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Fabio Boero ha vissuto per otto anni a Kiev, dirigendo il Centro italiano di cultura Fabrizio De André

Taggia. «Una grande comunità di ucraini, circa cinquanta persone tra donne e bambini. Tanta voglia di capire, integrarsi e imparare» E’ il commento di Fabio Boero che in questi giorni si è offerto volontario per un ciclo di lezioni di italiano ai profughi che si trovano nel commento dei domenicani di Taggia.

Fabio ha vissuto per otto anni a Kiev, dirigendo il Centro italiano di cultura Fabrizio De André e tornando a casa a causa dell’emergenza Covid, non avrebbe immaginato che l’Ucraina lo avrebbe raggiunto qui, e in queste modalità.

«Essere italiani non vuol dire essere insegnanti di italiano e questo lo capiscono tutti i volontari, che nonostante le buone intenzioni, non sempre sanno trasmettere nel modo corretto la lingua che parlano. Per questo mi sono reso disponibile per un ciclo di incontri gratuiti dove creare una base di lingua italiana» commenta Fabio che a Kiev insegnava italiano.

Apprendere l’italiano non aumenta solo l’integrazione delle persone ospitate al convento, ma potrebbe essere utile anche una prospettiva di lavoro: «Per molte persone è sicuramente un’opportunità anche se all’interno del gruppo ci sono persone che facevano lavori molti importanti in Ucraina. Gli stipendi medi del’Ucraina sono molto bassi, circa 300 massimo 400 euro al mese quindi trovare un lavoro in Italia cambierebbe tanto la loro vita, anche e soprattutto per chi lasciato parte della famiglia».

Quasi tutto il gruppo ha partecipato alle lezioni e al termine hanno offerto la cena a Fabio: «Si è instaurato un bel clima di ospitalità e di aggregazione e questo è molto importante».