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Diano Marina, in consiglio comunale la mozione sulla crisi in Ucraina

22 marzo 2022 | 10:00
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Diano Marina, in consiglio comunale la mozione sulla crisi in Ucraina

Bregolin: «occorre valutare soluzioni e proposte utili ad arginare i catastrofici effetti umanitari ed economici che si determineranno»

Diano Marina. Il 28 marzo torna a riunirsi il consiglio comunale di Diano Marina. Fra i punti all’ordine del giorno anche la mozione relativa alla crisi in Ucraina, presentata dal presidente del consiglio comunale, Francesco Bregolin.

Il conflitto ucraino continua incessantemente da 27 giorni e nella mozione vengono espresse l’apprensione e la preoccupazione per la comunità internazionale: «Uno degli eventi più drammatici della storia recente dell’Europa: l’invasione dell’Ucraina avviene in spregio ai valori fondamentali della nostra Costituzione che ripudia ogni guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Non diversamente l’atto unilaterale di aggressione della Russia ai danni dell’Ucraina avviene in spregio al diritto internazionale, quale strumento di risoluzione giuridica dei conflitti; è necessario che la Comunità internazionale reagisca in termini proporzionati all’offesa a tutela dell’indipendenza e dell’inviolabilità dell’Ucraina».

Nel testo presentato dal presidente Bregolin è evidente la preoccupazione umanitaria per tutte le vittime della guerra e i profughi che stanno cercando un rifugio, richiedendo un impegno che includa il Governo italiano, il Sindaco, la Giunta Comunale e il Consiglio Comunale  a condannare con ogni misura ed in ogni sede internazionale l’unilaterale aggressione militare: «E’ necessario intervenire in termini di cooperazione internazionale per scongiurare la prevedibile catastrofe umanitaria ai danni della popolazione civile ucraina e a garantire tempestivamente lo stato di rifugiati ai cittadini ucraini che ne facciano richiesta».

Nella mozione si sottolinea l’importanza di predisporre una linea di politica economica per far fronte ai riflessi che il conflitto sta portando con sé, richiedendo un intervento europeo «volto alla creazione di un fondo per introdurre meccanismi economici di compensazione per riequilibrare i danni che le singole nazioni europee subiranno per via delle sanzioni imposte alla Russia e delle conseguenti contro-sanzioni». In particolare viene sottolineata la necessità di creare una cabina di regia nella quale coinvolgere una rappresentanza delle aziende “energivore” e le governance dei colossi energetici come ENI ed ENEL per valutare soluzioni e proposte utili ad arginare i catastrofici effetti economici che si determineranno per via della crisi di approvvigionamento energetico da parte della Russia.