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Caro gasolio, scioperano i pescatori della provincia di Imperia

8 marzo 2022 | 16:09
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Caro gasolio, scioperano i pescatori della provincia di Imperia
Caro gasolio, scioperano i pescatori della provincia di Imperia
Caro gasolio, scioperano i pescatori della provincia di Imperia

Lo stato di agitazione durerà sicuramente per almeno due giorni e non è escluso che venga ulteriormente prorogato

Sanremo. Gli equipaggi delle flotte pescherecce di Bordighera, della Città dei Fiori e di Imperia incrociano le braccia per protestare contro il caro gasolio. Lo stato di agitazione durerà sicuramente per almeno due giorni e non è escluso che venga ulteriormente prorogato. In merito a questo, domani 9 marzo presso il Porto Vecchio matuziano, si riuniranno tutti i pescatori della provincia coinvolti nello sciopero.

riviera24 - peschereccio porto vecchio Sanremo

«L’aumento del costo del gasolio, di fatto raddoppiato fino a un anno fa, nonché dei costi delle materie che incidono per circa il 70/80% sui costi di produzioni per le imprese ittiche è divenuto insostenibile» spiega Lara Servetti, responsabile regionale di Legacoop Agroalimentare, che domani parteciperà alla riunione sanremese.

«La riduzione della marginalità non consente di garantire la sostenibilità economica e pertanto di fornire il pregiato prodotto ittico ligure nella distruzione e nella ristorazione. In una fase di grande difficoltà per il settore la quesitone dell’aumento dei costi di produzione produrrà gravi ripercussioni sociali – continua Servetti che aggiunge –  Le proposte che oggi pomeriggio saranno portate al tavolo ministeriale sono formulate proprio per evitare la chiusura di un settore produttivo strategico: previsione di uno scostamento di bilancio dello Stato di risorse adeguate a compensare l’aumento del gasolio; allentamento delle restrittive normative comunitarie».

«E’ necessario sedersi ad un tavolo e ragionare sulle politiche gestionali che in questi ultimi dieci anni sono state attuate e che sono completamente da rivedere. Invitiamo ad una riflessione su cosa si vuole fare di un intero comparto della produzione primaria: vogliamo l’annullamento della pesca professionale oppure si ritiene che il settore agroalimentare sia un settore strategico? si domanda il responsabile della Legacoop, per poi aggiungere Questo è il primo quesito da farsi. La pandemia e i recenti e drastici accadimenti ci fanno comprendere che la produzione primaria è essenziale e non possiamo pensare che gli approvvigionamenti siano totalmente orientati verso l’estero. Dobbiamo ripensare la politica di gestione della pesca. Il fattore del caro gasolio è solo una goccia in contesto di forte disagio. Sono mesi che la pesca manifesta per portare a conoscenza dell’opinione pubblica del disegno di “morte” cui è destinato il settore della pesca. Se non si effettua un cambio di marcia in Liguria resteranno pochissime imbarcazioni da pesca professionale e tutto il prodotti ittico arriverà dall’estero, magari pescato nel Mediterraneo ma da imbarcazioni di stati non europei che quindi non sono sottoposte alle regole comunitarie»