Carmine Abate presenta a Sanremo “Il Cercatore di luce”, libro candidato al Premio Strega

22 marzo 2022 | 17:29
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Era ospite dei Martedì Letterari del Casinò di Sanremo

Sanremo .Nel teatro dell’Opera del Casinò Carmine Abate ha presentato, oggi pomeriggio, il libro “Il Cercatore di luce” (Mondadori), opera segnalata al premio Strega. Ha partecipato lo storico Matteo Moraglia. Loredana De Flavis ha letto alcune pagine dell’opera.

riviera24 - crmine anate

IL ROMANZO
Carlo ha dodici anni quando sale in Scanuppia, una montagna del Trentino, per trascorrere le vacanze estive nella baita di famiglia. I genitori non fanno che litigare, la tensione è palpabile, eppure un inatteso sollievo lo coglie quando si immerge nel dipinto appeso nella sua stanza: una giovane donna con un bambino tra le braccia. Chi sono quelle due persone? Al ragazzo pare di riconoscerle e chiede notizie alla Moma, la nonna originaria della Calabria, scoprendo che il nonno aveva conosciuto il pittore, Giovanni Segantini. Carlo si trova così a ricostruire la trama intima e collettiva di un intero secolo, a partire dalla travolgente vicenda umana di Segantini, legata a quella della propria famiglia. Mentre è alle prese con i primi turbamenti sentimentali, il ragazzo si appassiona all’amore tra l’artista e Bice Bugatti, donna carismatica e compagna fedele, sempre al suo fianco dall’incontro a Milano agli anni in Brianza e in Svizzera.

«Quando dipinge a 2800 metri di altitudine, inspira profondamente, come se assieme all’aria volesse ingoiare la luce, riempirsene il cuore, i polmoni. E’ un cercatore di luce, Giovanni. E di luce nutre gli occhi, l’anima e il corpo. Lassù il cielo è immenso, vicinissimo. Giovanni se ne inebria. Vorrebbe raccoglierne uno spicchio e mescolarlo in tutto il suo splendore con i colori appena stesi, alla stregua della polvere d’oro che sparge sulla tela» (Carmine Abate, Il cercatore di luce).

Il cercatore di luce è tra i primi libri proposti alla 76esima edizione del Premio Strega. La candidatura è stata avanzata dal critico d’arte, giornalista e segretario della Fondazione Dante Alighieri, Alessandro Masi, perché «con Il cercatore di luce Carmine Abate conferma – si legge sul sito del prestigioso Premio – la piena maturità espressiva di un ormai lungo percorso nella narrativa italiana di alta qualità letteraria e di ininterrotto riscontro da parte del pubblico dei lettori e della critica». «Si tratta – si legge ancora nella motivazione – di un romanzo storico, romanzo di formazione, storia famigliare e di impegno civile, in cui l’autore sintetizza diverse modalità di genere narrativo e le scardina tutte dando origine a un modello romanzesco originale e fortemente coinvolgente. Il libro ritorna sui temi che hanno caratterizzato da sempre la sua poetica (e in particolare su quel “vivere per addizione” che sintetizza l’approccio all’emigrazione che Abate ha vissuto sulla sua pelle e ha messo in scena in tanti romanzi) su cui l’autore innesta inedite esplorazioni verso nuove frontiere dove approfondisce i rapporti fra arte, natura, parola e esistenza».