Bordighera, accusato di non essersi recato in chiesa da parroco ucraino, Ingenito si giustifica: «Mi spiace ma ho il Covid»

1 marzo 2022 | 19:18
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Bordighera, accusato di non essersi recato in chiesa da parroco ucraino, Ingenito si giustifica: «Mi spiace ma ho il Covid»

Polemica sui social dopo video messaggio di Padre Faustino

Bordighera. «Sono vicino a padre Faustino e ai suoi connazionali che stanno subendo l’invasione dei russi. Vorrei recarmi nella chiesa di Terrasanta e testimoniare con la mia presenza la mia solidarietà nei confronti dell’Ucraina, purtroppo però non posso farlo in quanto positivo al Covid-19 da una settimana».

Il sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito mette così a tacere le polemiche nate in città per la sua “assenza” nella chiesa di cui è parroco l’ucraino padre Faustino Kushnir. Polemiche sorte dopo che lo stesso francescano ha pubblicato un video sui social in cui racconta quello che la sua famiglia sta vivendo in Ucraina e ad un certo punto, dopo aver ringraziato tutte le persone che gli hanno fatto visita in questi giorni, dice: «Un po’ sono rimasto amareggiato perché in questi giorni non ho visto il signor sindaco che prima delle elezioni e anche dopo si è dichiarato più volte amico, ma in questi giorni non l’ho visto. Forse sta organizzando qualcosa per questa emergenza, e allora comprendo. Se non è riuscito a far niente non importa, lo aspetto lo stesso».

Padre Faustino, molto probabilmente, non era a conoscenza della positività al Covid-19 del sindaco Ingenito. Il primo cittadino, la mattina successiva ai primi bombardamenti russi in Ucraina, ha inviato un messaggio al parroco: «Ciao Faustino un abbraccio forte a Te, alla tua Famiglia a tutta la Tua Nazione. Vi sono vicino. Vittorio», non aggiungendo nulla sulle sue condizioni di salute, senza pensare di ritrovarsi vilipeso sui social per la mancata visita al parroco.

Nonostante sia a casa, in quarantena, Ingenito si è attivato per dare il massimo sostegno alla popolazione Ucraina, mettendo a disposizione, tra l’altro, un locale del piano mezzanino del Mercato Coperto per raccogliere beni di prima necessità da destinare alla popolazione in fuga dalla guerra.

«Farò tutto ciò che mi è possibile per aiutare concretamente i cittadini ucraini – conclude Ingenito – Ora, però, posso farlo solo da “remoto”, non potendo uscire di casa».