Bagarre in aula durante il Consiglio Comunale a Imperia: quattro consiglieri di minoranza lasciano la sala consigliare
Si è concluso burrascosamente ieri sera il consiglio comunale di Imperia durante il quale la minoranza ha fatto sentire la sua voce intervenendo su diverse tematiche; il clima in aula si è tuttavia notevolmente surriscaldato durante l’intervento della rappresentate del Movimento 5 Stelle Maria Nella Ponte che, inizialmente, ha mosso alcune critiche all’attuale gestione del Museo di Arte Contemporanea di Imperia (MACI) presso Villa Faravelli e di Villa Grock promuovendo un emendamento riguardante il loro futuro impiego anche come possibili location per i matrimoni.
In seguito la dottoressa Ponte ha criticato la mancata apertura delle finestre della sala consiliare per scongiurare possibili contagi da Covid19; la tensione è tuttavia esplosa quando, subito dopo la bocciatura dell’emendamento del consigliere del M5S, si è proceduto con la votazione del regolamento; secondo la minoranza infatti si sarebbe dovuto discutere con i relativi interventi anche il regolamento nel suo complesso, di diverso parere la maggioranza ed il presidente del consiglio comunale Pino Camiolo che, sostenuto dal segretario generale Rosa Puglia, ha ritenuto formalmente corretta la procedura ed ha pertanto fatto proseguire il consiglio comunale al successivo ordine del giorno.
Questo gesto ha tuttavia suscitato l’indignazione anche di alcuni altri consiglieri di minoranza quali Fabrizio Risso, Roberto Saluzzo ed Enrica Chiarini che hanno contestato questa decisione per poi lasciare l’aula in segno di protesta.
Un gesto molto forte che la portavoce pentastellata ci spiega intervistata sull’accaduto appena uscita dalla sala consigliare con una critica particolarmente pungente nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale Camiolo: “Bisognerebbe veramente far studiare il regolamento al presidente; io gli suggerisco di aprire la sera dieci minuti al giorno il regolamento del Consiglio Comunale, lo statuto, e leggere un articolo, magari prima della fine della legislatura lo impara”.