Artusi e l’ex ministro Ronchi lanciano da Sanremo l’Allenza per la transizione ecologica

5 marzo 2022 | 13:18
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Nuovo movimento “verde” che punta a creare un partito in Italia sul modello tedesco dei “grunen”

Sanremo. Si è tenuta questa mattina la prima conferenza ufficiale ligure del neonato movimento nazionale denominato Alleanza per la transizione ecologica. Presenti a Villa Ormond, per l’evento di lancio che precede la convention di Milano in programma il 26 marzo, con apertura dei lavori affidata al sindaco Beppe Sala, l’ex ministro all’Ambiente Edo Ronchi e l’assessore all’igiene urbana, floricoltura e fondi europei di Palazzo Bellevue Lucia Artusi.

L’esponente di Sanremo Attiva – spiega la stessa Artusi – ha abbracciato nelle scorse settimane questo nuovo progetto nazionale che si pone l’ambizioso obiettivo di costituire una forza (leggasi partito), “verde”, capace di raccogliere ampi consensi e imporre un’agenda di governo sostenibile e orientata al tema centrale della transizione ecologica. Il modello a cui si ispira l’Alleanza è quello del partito tedesco dei “grunen”. Artusi aveva ricevuto di recente la nomina a coordinatore regionale di Ate.

Tra il pubblico erano presenti anche le consigliere comunali Ester Moscato e Simona Moraglia, l’ex consigliere di Sanremo Attiva Robert Von Hackwitz, l’ex dirigente del Comune di Imperia Enrico Lauretti e alcuni esponenti del Partito Democratico.

«Serve una nuova presenza verde in Italia perché sta cambiando il mondo. Non si può fare una transizione ecologica senza il supporto di una grande forza verde come avviene negli altri Paesi europei. Attualmente da noi sono al lumicino». – ha spiegato l’onorevole Ronchi. «Abbiamo scelto Sanremo perché è una realtà interessante, con problemi ma anche con grandi potenzialità. Qui si può capire bene come una transizione ecologica potrebbe essere un’occasione e una sfida importante per il futuro».

«Credo che il governo Draghi – continua Ronchi – abbia iniziato bene, ma sulla qualità della transizione ecologica inizia ad accumulare dei ritardi. La crescita delle rinnovabili è troppo lenta e non abbiamo ancora una legge sul clima. Se su questi punti ci fosse una spinta, ciò permetterebbe di ridurre la nostra dipendenza dal gas, soprattutto quello russo, esponendoci così meno al forte aumento del prezzo dell’energia a cui stiamo assistendo in questi giorni».

(Nel video l’intervista ad Artusi e Ronchi)

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