Adattare la cucina giapponese al mondo degli “anime”. Il blog “Pranzo a Konoha” e la cultura che non conoscevamo
Molti nomi dei personaggi che conosciamo, derivano proprio dalla cucina. Un sempio? Gohan di Dragon Ball altro non vuol dire che “riso cotto alla giapponese”
Sanremo. Esiste un filo sottile che collega gli amanti del sushi e gli appassionati di anime, i “cartoni animati” giapponesi. A creare questo connubio, fatto di una cultura orientale che spesso non conosciamo affatto, nonostante esperienze di tutto rispetto agli “All u can eat” e alle saghe infinite di storie che hanno accompagnato la nostra infanzia, è un ragazzo 24enne di Sanremo, con un blog Instagram particolare.
@pranzokonoha creato da Sam meno di un anno fa, ha raggiunto quasi 20mila followers e il suo successo è adattare la cucina orientale al mondo degli anime. Farlo è stato intuitivo per chi conosce le ricette giapponesi perché in realtà molti nomi dei personaggi che conosciamo, derivano proprio dalla cucina. Qualche esempio? Naruto è il “tortino di pesce messo sul ramen”; Gohan, personaggio di Dragon Ball, altro non è se non “riso cotto alla giapponese“, mentre Tenshinhan (in italiano Tensing) è una omelette di granchio e Dashi su riso speziato”.
Nello stesso nome del blog, “Konoha”, gli appassionati avranno riconosciuto il nome della città di Naruto, anime tra i più noti. Il momento del pranzo e della cena per i giapponesi sono momenti sacri e vengono sempre preceduti e terminati con alcuni rituali. Quando nei “cartoni animati” giapponesi ci imbattiamo in immagini di cucina, non sono scontati e hanno un significato particolare. Ad esempio, per gli amanti dei classici, le famose frittate di Marrabbio, in “Kiss me Licia” erano le “okonomiyaki”, una ricetta secolare diventata celebre nella seconda guerra mondiale.
Da due passioni nasce l’idea di diffondere l’autentica cucina giapponese e dell’estremo Oriente, quella vera. Sapevate che in Giappone su 10 ristoranti solo 1 propone sushi? Su Pranzo a Konoha, oltre alle ricette tipiche del Giappone, Sam porta avanti un’opera di diffusione della cultura orientale, data spesso troppo per scontata ma che può rivelare molte sorprese.