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Una poetessa Ucraina a Sanremo, la storia

26 febbraio 2022 | 13:56
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Una poetessa Ucraina a Sanremo, la storia
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Una poetessa Ucraina a Sanremo, la storia
Una poetessa Ucraina a Sanremo, la storia

Il ricordo del locale coordinatore del CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti)

Sanremo. Ci scrive il professor Franco Monti, locale coordinatore del CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti) «Nella tragica circostanza del conflitto fra Russia ed Ucraina, vorrei ricordare che Sanremo è da due secoli oasi di convivenza pacifica fra tutti i popoli d’Europa. Fra I tanti che hanno trascorso periodi di riposo e di cura nella nostra città non dobbiamo dimenticare la foltissima colonia russa, che ha visto come antesignana la zarina Maria Alexandrovna (di nascita tedesca) nel 1874, seguita dal grande compositore Caikovskij, che vi compose parte dell’opera Onegin e della Quarta Sinfonia, e da tantissimi altri, ad es. la figlia del collezionista d’arte Tretiakov, fondatore dell’omonima Galleria Nazionale di Mosca».

Aggiunge Monti «Fra gli altri, anche tanti altri ospiti provenivano da territori allora parte dell’Impero Russo, come il poeta Kraszewski, polacco. Vorrei qui ricordare ed onorare il soggiorno della grande poetessa nazionale ucraina Larysa Kosac, più nota con il nome di Lesja Ukrainka (1871-1913), venuta in Riviera per trovare beneficio dal nostro clima, che continuamente lodava nelle sue lettere, essendo affetta da tubercolosi. Cantò nelle sue poesie e romanzi la storia e le tradizioni popolari ucraine, ed è talmente celebrata nel proprio paese, da essere rappresentata sulla banconota da 200 grivne, uno dei tagli di maggior valore della moneta ucraina. Lesja soggiornò dal 1901 al 1903 a Villa Natalia, oggi Villa Adriana, in Corso Cavallotti, (di fianco alla Villa Nobel), dove oggi una targa la ricorda. Venne ospitata dalla famiglia ucraina Sadovskij, che aveva fatto costruire la villa. La figlia dei Sadovskij, Elena, parlava perfettamente l’italiano, e si laureò in Ingegneria a Roma nel 1911, una delle primissime donne in questo campo».

Conclude il professore «Villa Natalia venne poi acquistata dal Barone Von Majer, colonnello dell’Impero Russo, di origine Estone, che vi visse con la famiglia fino alla sua scomparsa nel 1936. Siamo rattristati che questa tradizione di pacifica convivenza fra popoli e culture così vicine a noi, che così bene si puà realizzare oggi come allora nella nostra città, venga troncata da atti di guerra che negano il diritto di ogni popolo alla propria indipendenza ed alle proprie tradizioni. Vogliamo sperare che anche dalla nostra piccola città venga un esempio di armonia e pace, dove non ci siano Italiani, Russi o Ucraini, ma soltanto Fratelli».