Sanremo, vertice a Palazzo Bellevue per salvare i conti del Casinò e la stabilità del Comune

Alla presenza del sottosegretario a Economia e Finanze Alessandra Sartore
Sanremo. Si è svolto oggi a Palazzo Bellevue un vertice mirato a salvare i conti del Casinò e, di conseguenza, garantire la stabilità del Comune di Sanremo, entrambi fortemente colpiti dalla pandemia. Lo rende noto l’agenzia Ansa.
Presenti al tavolo il sottosegretario a Economia e Finanze, Alessandra Sartore, il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri e dell’assessore al Bilancio e alle Partecipate, Massimo Rossano.
«Abbiamo cercato di capire come il ministro delle Finanze possa intervenire in relazione agli eventi della pandemia perché la casa da gioco (che è di proprietà del Comune di Sanremo, ndr) ha messo in salvo la società con una serie di soluzioni, tra le quali figura il mancato trasferimento, nel 2020, del 16 per cento degli incassi al Comune», ha spiegato Rossano.
L’incontro di oggi ha fatto seguito a quello avvenuto, nell’aprile del 2021 con lo stesso sottosegretario. «Abbiamo evidenziato alcune problematiche che affliggono le case da gioco italiane – prosegue l’assessore – e abbiamo chiesto una serie di attenzioni, utili per mettere ancora più in sicurezza la casa da gioco e il Comune». Una di queste è il rimborso della concessione governativa (pagata dal Comune) per i mesi di chiusura dovuti al lockdown. Si parla di 516mila euro all’anno e il periodo interessato riguarda il 2020 e metà del 2021. «Abbiamo discusso anche delle politiche fiscali adottabili dallo stesso Casinò in relazione agli ammortamenti, per valutare come spalmare diversamente il peso degli ammortamenti sui bilanci della casa da gioco». Ma non è tutto. Il Comune di Sanremo chiede anche dei ristori per dare una boccata di ossigeno al Casinò. «Abbiamo anche parlato di aumento dell’energia elettrica».
Tra le altre richieste: la possibilità al Comune di Sanremo, di trattenere quei 7 milioni in media (del gettito complessivo di circa 30 milioni di Imu) destinati al Fondo sociale di solidarietà. «Come località turistica abbiamo un grosso introito dall’Imu, ma una buona fetta lo riversiamo su questo fondo, che poi viene spalmato su tutti i comuni italiani».