Sanremo, metti una sera all’Ariston: controlli, mascherine e niente bar per gli spettatori del Festival

2 febbraio 2022 | 13:27
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Sanremo, metti una sera all’Ariston: controlli, mascherine e niente bar per gli spettatori del Festival
Sanremo, metti una sera all’Ariston: controlli, mascherine e niente bar per gli spettatori del Festival
Sanremo, metti una sera all’Ariston: controlli, mascherine e niente bar per gli spettatori del Festival
Sanremo, metti una sera all’Ariston: controlli, mascherine e niente bar per gli spettatori del Festival
Sanremo, metti una sera all’Ariston: controlli, mascherine e niente bar per gli spettatori del Festival

Dispositivo anti-terrorismo e controlli per gestire l’emergenza sanitaria: non è semplice godersi lo spettacolo

Sanremo. Entrare all’interno del Teatro Ariston quando c’è il Festival di Sanremo non è mai semplice. Lo sa bene chi ogni anno cerca di avere un biglietto, e per farlo millanta un grado di parentela con direttore artistico o cantanti in gara, o implora il giornalista di turno per avere dei ticket. O anche solo chi, semplicemente, cerca di acquistare un biglietto ma non ne trova disponibili. Insomma, da sempre, il tempio della musica italiana resta per molti inaccessibile.

Da qualche anno, inoltre, i biglietti sono nominali e ai possessori viene chiesto documento di identità, codice fiscale, indirizzo mail e recapito di telefono al momento della prenotazione. Per le normative anti-terrorismo, prima di entrare a teatro bisogna passare controlli al metal detector, come in aeroporto, aprire le borse e mostrarne il contenuto. Se a queste regole, già stringenti, ci si aggiungono le normative anti-Covid la combo diventa micidiale.

E così, gli spettatori che ieri sera hanno calcato il green carpet per la prima della 72esima edizione del Festival di Sanremo, si sono trovati in fila in attesa dei controlli. Ad un certo punto, avanzando di posto, la fila si dirada: «Due alla volta – dicono gli addetti alla sicurezza – Va mantenuto il distanziamento». Poi si passa un primo step: controllo della temperatura. Poi un secondo: controllo del green pass (per l’accesso ai teatri serve quello “rinforzato”) e insieme al certificato verde va mostrata la carta d’identità. Si passa il controllo e si procede. Step successivo: controllo del biglietto con lettura del qr-code e del codice a barre che identificato ogni postazione. Anche qui, nuovamente, viene richiesto il documento di identità per verificare che effettivamente, chi sta entrando a teatro, sia il possessore del biglietto.

Non è finita. Ora è il momento controllo sicurezza: le borse vengono aperte, i telefoni vanno poggiati su un rullo così come gli oggetti metallici, e si passa sotto il metal detector. Chi è riuscito a superare tutti i controlli viene omaggiato di una brochure con le “indicazioni di sicurezza ed emergenza” e le regole di comportamento da tenere a teatro che, tradotte in parole povere sono: non si può fare nulla, tranne che applaudire. Al contempo, chi non ce l’ha già, viene dotato di una mascherina ffp2 nera che deve per forza indossare prima di entrare, gettando nella spazzatura quella classica bianca che si trova in commercio.

A questo punto pensate di entrare? Sbagliate. Quando si sta per mettere il piede all’interno del teatro il biglietto viene chiesto di nuovo, sia mai che in un metro e mezzo di corridoio lo abbiate dato a qualcun altro.

Finalmente si entra e si viene avvisati che il bar del teatro sarà chiuso ma che, in compenso, verrà distribuita dell’acqua. Quando? Nei momenti di pausa, quando in tv mandano le pubblicità. Ma si dovrà bere tutto d’un fiato nel foyer per poi tornare in sala con la mascherina, nera, indossata rigorosamente a coprire naso e bocca. Quando si alza il sipario, però, lo spettacolo prende il sopravvento su tutto e pur con mascherina, green pass e gel disinfettante, sembra di tornare alla normalità.