Ospedaletti, l’agente D’Agostino «non aveva lasciato arma di ordinanza incustodita»

14 febbraio 2022 | 16:51
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Ospedaletti, l’agente D’Agostino «non aveva lasciato arma di ordinanza incustodita»

Nell’udienza contro la sospensione dell’ex vice-comandante

Ospedaletti. L’agente di polizia locale di Ospedaletti Jenny D’Agostino (ora in servizio a Vallecrosia) «non aveva lasciato l’arma di ordinanza incustodita». E’ quanto emerso oggi nel corso dell’udienza davanti al giudice de Lavoro del Tribunale di Imperia, Francesca Siccardi, che ha ascoltato i testimoni della difesa di D’Agostino, rappresentata dall’avvocato Marco Bosio, che aveva impugnato i dieci giorni di sospensione inflitti dall’Ufficio procedimenti disciplinari del Comune di Ospedaletti, diretto da Mara Borri, all’allora vicecomandante della polizia locale.

Il provvedimento era scattato in seguito ad una lite tra la D’Agostino e la collega Marianna Pansini, lite scatenata dal fatto che quest’ultima avesse trovato il cinturone con la pistola della D’Agostino sulla scrivania dell’ufficio. Alla Pansini vennero inflitti sette giorni di sospensione per «non avere tenuto una condotta coerente», mentre alla D’Agostino, accusata di aver reagito in modo eccessivo al comportamento della collega, ne vennero applicato dieci.

Non è del tutto chiaro se la sospensione della vice comandante da parte dell’Ente, sia dovuta alla lite o al fatto di aver lasciato la pistola di ordinanza in ufficio. In questo secondo caso, le testimonianze di oggi hanno dimostrato che l’arma non era stata lasciata incustodita perché si trovava in un posto sicuro.

L’udienza è stata aggiornata al prossimo 19 maggio, quando verranno ascoltati altri testi della difesa.

[Nella foto l’avvocato Marco Bosio]