Al confine francese

Migranti morti per attraversare la frontiera, manifestazione a ponte San Ludovico fotogallery

Una veglia di preghiera con lumini e cartelloni contro la politica dei muri

Ventimiglia. Decine di candele accese per ricordare tutti i giovani migranti che negli ultimi anni hanno tragicamente perso la vita nel tentativo di attraversare il confine francese, l’ultimo in ordine temporale morto carbonizzato su un treno lo scorso 1° febbraio.

Si è tenuta oggi, domenica 6 febbraio, la manifestazione pacifica organizzata Amnesty International Francia, alla quale sono state invitate anche le associazioni italiane Lega per i diritti dell’uomo, Aifo, Caritas, Associazione 25 aprile, Rete Sanremo Solidale, Arcicamalli Imperia e cittadini intervenuti a titolo personale, partita dalla stazione di Menton Garavan e arrivata fino al valico di frontiera di ponte San Ludovico che, essendo stato blindato dalla Gendarmeria, non hanno oltrepassato.

Una volta raggiunta la frontiera sono stati letti i nomi dei migranti deceduti dal 2016 ad oggi e ad ogni nome uno degli attivisti si sdraiava a terra, per un totale di circa trenta persone. Dopo questo toccante momento i manifestanti hanno acceso candele e lumini dando vita ad una veglia di preghiera per coloro che hanno perso tragicamente la vita alla ricerca di una vita migliore.  Presente anche l’attivista francese Cédric Herrou, condannato nel 2017 e poi assolto per aver fornito assistenza ai migranti.

«La situazione alla frontiera è quella che conosciamo, continuano ad arrivare persone, continuano i respingimenti, ma le persone continuano a passare affidandosi ai trafficanti causando . vittime che stiamo commemorando questa sera – dichiara Maurizio Marmo della Caritas Intemelia – . Ogni giorno il numero di bambini cambia, il bisogno è sempre costante, nel corso del 2021 negli alloggi sono passate 1.250 persone, la maggior parte donne, mamme con bambini piccoli, anche disabili che provengono da diversi paesi del mondo. Secondo me non doveva chiudere il centro di accoglienza del parco Roya, purtroppo ogni giorno da quella chiusura è un ritardo per le persone in viaggio e per la città». 

In merito all’ultimo giovane deceduto Marmo dichiara: «Sono quelle tragedie che viviamo sulla frontiera, purtroppo le persone cercano tutti i modi per riuscire a raggiungere i loro familiari, i loro amici in altri paesi europei, in questi giorni abbiamo vissuto un altro dramma e speriamo che sia l’ultimo, anche se purtroppo non vediamo al momento prospettive di cambiamento ne’ da parte della Francia ne’ dalla parte dell’Europa rispetto a una regolamentazione più umana».

«Il problema dei rifugiati e delle morti ci sta veramente a cuore, è una cosa intollerabile, inumana e contro ogni diritto umano – afferma Maria Giulia Latini di Amnesty International Sanremo – . Uno dei nostri motti è “le persone prima delle frontiere”, oppure canali sicuri per le persone che vogliono cercare di migliorare la loro vita perché hanno tutti i diritti di essere accolti, è l’accoglienza quella che noi dobbiamo fare».

Non sono mancati momenti di tensione quando, a conclusione della manifestazione, quando alcuni attivisti hanno alzato il dito medio verso la polizia francese schierata al valico di frontiera. Sono stati subito accerchiati e fermati.

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