Ambiente

Lotto 6 in esaurimento, l’Imperiese rischia emergenza rifiuti e stangata Tari

Questa sera l'assemblea dei sindaci con le comunicazioni del presidente Scajola

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Imperia. Discarica lotto 6 in esaurimento, realizzazione del biodigestore a Taggia lontana almeno 3-4 anni: la provincia di Imperia rischia una nuova emergenza rifiuti. Questo il tema al centro dell’assemblea dei sindaci convocata per questa sera alle 18:30 presso il palazzo della Provincia. L’ordine del giorno recita “comunicazioni del presidente” e “gestione dei rifiuti nel periodo transitorio antecedente la costruzione dell’impianto di Colli”. Il sindaco Claudio Scajola avrà il compito di portare a conoscenza degli amministratori locali la difficile situazione che si prospetta dietro l’angolo. Un battesimo di fuoco, nella sua prima assemblea dei sindaci dopo l’elezione a presidente della Provincia.

Ai primi cittadini dell’Imperiese spetta una presa coscienza immediata su una situazione che richiederà il pronto intervento della politica. Tra le ipotesi sul tavolo c’è il tema del trasferimento dei rifiuti nella discarica del Boscaccio di Savona, per un periodo transitorio lungo anni. Un’operazione già effettuata in passato, che avrebbe quale diretta conseguenza il rialzo delle tariffe Tari relative alla componente smaltimento dell’indifferenziato. Oggi, per smaltire nel lotto 6 in località Colli, i Comuni dell’Imperiese pagano una media di 140 euro a tonnellata. Per portare i rifiuti a Savona si stimano tariffe tra i 240 e i 260 euro a tonnellata (compreso il trasporto). Per i cittadini vorrebbe dire un aumento sulla componente smaltimento del 50%. La Provincia questa sera chiederà mandato ai sindaci per trattare condizioni di maggior favore.

L’altra possibilità è quella di concedere un ampliamento al lotto 6. Opzione che incontra più di un ostacolo. Regione Liguria, nel piano regionale dei rifiuti approvato nei mesi scorsi, ha inserito una chiara preclusione alla costruzione di nuove discariche. Rimane da capire se l’eventuale ampliamento tecnico, o assestamento, rientrerebbe o meno nella fattispecie ostativa. C’è poi il tema politico, con i sindaci di Taggia e Sanremo (Conio e Biancheri) che a più riprese hanno dichiarato di essere fermamente contrari a un lotto 7, o 6-bis che sia, realizzato sui rispettivi territori. Se la Provincia non dovesse riuscire a strappare un prezzo vantaggioso alla discarica di Savona, i singoli Comuni potrebbero anche provare a cercare soluzioni alternative, magari guardando alla vicina Francia. Anche questo è un tentativo già fatto in passato ma stroncato sul nascere dalle autorità d’oltralpe.

(Nella foto una protesta contro l’apertura del lotto 6 ai Colli)

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