Liguria, FdI prende le difese dei balneari

16 febbraio 2022 | 16:12
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Liguria, FdI prende le difese dei balneari

All’unisono i responsabili dei dipartimenti liguri coinvolti commentano la decisione del Governo

Genova. «Nel 2018, dopo le violente mareggiate, molti balneari si sono dati da fare, alcuni indebitandosi, per far ritornare le nostre coste attrattive per i liguri ed i turisti. Lo hanno fatto anche nella certezza che le concessioni fossero confermate sino al 2033. Oggi non hanno più nulla, hanno investito, come sempre, per migliorare e per rendere la Liguria più appetibile per il mercato turistico ed invece si trovano traditi da chi un tempo non troppo lontano li aveva vezzeggiati ed illusi». È una nota molto dura ed amara quella a firma dei responsabili dei dipartimenti che sono coinvolti ed hanno perorato la causa dei balneari il Liguria ed a Roma: «è da ieri che siamo in ‘trincea’ e rispondiamo alle centinaia di messaggi scorati di un comparto che è patrimonio del nostro turismo e che da ieri è di fatto scomparso» – confermano all’unisono Daniela Colombo – dipartimento regionale turismo FdI – Augusto Sartori – dipartimento ristorazione – che insieme a Costanza Bianchini e al suo vice Raffaello Bastiani che con la responsabilità del dipartimento balneari e concessioni demaniali si sono presi carico, in questi lunghi mesi, di rappresentare a Roma e in Europa gli interessi della nostra regione.

«Ad oggi 30mila imprese sono state spazzate via e tolte dal mercato e con loro i fornitori e i dipendenti che ruotano attorno a questo mondo che è fonte di reddito per migliaia di famiglie che contribuiscono a rendere l’Italia uno dei paesi con le coste meglio attrezzate in Europa, ma non bisognerà attendere il 2023 per vedere gli effetti sul turismo di questa decisione tanto folle quanto priva della degli interessi nazionali basterà attendere quest’estate perché già da adesso nessuno degli stabilimenti balneari certo di perdere la concessione farà investimenti se non quelli minimi per lo svolgimento della propria attività e nell’anno del caro bollette e della riapertura del turismo a pagarne gli effetti saremo tutti noi: ristoranti, alberghi, negozi, locali da ballo, bar e chiunque sia investito dal settore turistico. Quella fatta è una scelta contro gli interessi degli italiani» – chiosano all’unisono Daniela Colombo, Augusto Sartori, Costanza Bianchini e Raffaello Bastiani.