il provvedimento |
Economia e Lavoro
/
Zone
/

Imperia, CNA Balneari: «Il Consiglio dei ministri mette a gara le concessioni demaniali dal 2024»

16 febbraio 2022 | 13:18
Share0
Imperia, CNA Balneari: «Il Consiglio dei ministri mette a gara le concessioni demaniali dal 2024»

Rabbia e sconcerto del comparto

Imperia. Durissimo risveglio per i concessionari balneari. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità l’emendamento sulle concessioni demaniali marittime, che dispone la loro messa a gara a partire dal 2024. «Un provvedimento che dimostra la mancata conoscenza del problema nonostante anni di battaglie ed incontri con esponenti politici», così esordisce Giulia Giorgini, presidente stabilimenti balneari CNA Imperia, che esprime
a gran voce la delusione e i timori dell’intero comparto.

Con le sentenze nr 17 e 18 del 9 novembre scorso, il Consiglio di Stato aveva sancito che la disciplina nazionale che aveva previsto la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative fosse in contrasto con il diritto comunitario e pertanto non applicabile né dai giudici né dalla pubblica amministrazione.

In conseguenza, era stato avviato un serrato confronto con il Governo attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico a cui avevano presenziato le associazioni di categoria maggiormente rappresentative tra cui ovviamente CNA Balneari, che aveva presentato un approfondito memorandum giuridico elaborato dagli avvocati Righi e Nesi, rinomati esperti della questione.

«Abbiamo avuto l’impressione che non solo non si sia tenuto conto delle legittime istanze sindacali, ma anche che le motivazioni tecnico-giuridiche addotte a sostegno della posizione balneare, costruite attraverso un lungo confronto ed un estenuante lavoro, non siano state nemmeno lette», dichiara Luciano Vazzano, segretario territoriale CNA Imperia – «È gravissimo come si sia liquidata con superficialità una questione tanto delicata che mette a repentaglio il futuro di oltre 30mila imprese, con il pericolo di gravi ripercussioni sociali ed economiche. Parliamo di imprese, di persone, che negli anni hanno sostenuto importanti investimenti, e contratto nuovi finanziamenti bancari per farlo, con il solo fine di rendere la propria offerta sempre più competitiva e creare un indotto in grado di attrarre migliaia di clienti e turisti: imprese che questo emendamento mette in liquidazione senza appello! Una cosa è certa: CNA non starà a guardare e continuerà la propria battaglia per sostenere il comparto con tutti gli strumenti e le risorse possibili».

«Ora la speranza è che il Parlamento faccia il proprio ruolo e tuteli i nostri diritti ed il nostro lavoro – continua Giulia Giorgini – perché la politica ha il dovere di rispettare e difendere le nostre imprese e tutte le famiglie che dopo tanti anni di onesto lavoro vedono seriamente in pericolo il proprio futuro, un lavoro fatto di passione e dedizione e condotto per la maggior parte a gestione familiare come unica fonte di reddito».

E conclude Giulia Giorgini, «La sensazione che si è fatta forte in questi mesi di battaglia è quella che il settore fosse considerato “abusivo” e che l’apertura alla concorrenza andasse quasi a sanare tale pregiudizio Un conto è assicurare dinamiche concorrenziali, altro discorso è provocare l’indiscriminata apertura del mercato ad un possibile “formato franchising” di lidi e litorali, a beneficio, è importante evidenziarlo, dei pochi e non dei più».