Crisi Riviera Trasporti, ai “portoghesi” 3 milioni di multe mai riscosse
Su circa 5,4 milioni di crediti di dubbia esigibilità
Imperia. Una massa di tre milioni di euro in multe elevate ai viaggiatori pizzicati sugli autobus provinciali senza biglietto valido. Tre milioni mai incassati. E’ questo uno dei dati più eclatanti del bilancio 2020 della Riviera Trasporti, di recente oggetto di una pesantissima relazione della Corte dei Conti regionale, inviata nei giorni scorsi alla Provincia e per conoscenza alla procura competente.
Il quadro delineato dai magistrati contabili nel documento di “verifica amministrativo contabile sulla società Riviera Trasporti” era già chiaro a tutti ancor prima di leggere quest’ultimo atto di una vicenda connotata da sprechi (vedi il progetto dei bus ad idrogeno) e mancati controlli. Spie d’allarme messe nero su bianco, nell’ottobre scorso, in una relazione interna alla Provincia, a firma della dirigente Francesca Mangiapan (vedi correlato).
Tra i crediti di dubbia esigibilità iscritti nei bilanci di Rt, per un pari ammontare di circa 5,4 milioni, ben 3 sono multe non riscosse. Un dato in costante crescita dal 2013, quando a bilancio era iscritta la cifra di 1 milione e 200 mila euro. In sette anni il buco alimentato da chi ha usato il servizio senza contribuire al suo sostentamento è letteralmente esploso, aggravando la crisi di Riviera Trasporti, oggi in attesa di vedersi approvato il concordato preventivo presentato in tribunale.
Quei tre milioni di multe elevate e non incassate la dice lunga sui guai in cui è finita la società pubblica partecipata. Se è vero che le cattive gestioni in Rt non sono mancate e che lo Stato ha tagliato sconsideratamente i finanziamenti al trasporto pubblico locale, è anche vero che nell’Imperiese hanno preso residenza tanti “portoghesi” che scorrazzano impuniti per le strade del Ponente.