Con il Festival Sanremo torna al centro. Biancheri «Renzi mi ha detto di andare avanti»
Ama ter da record. Il bilancio del sindaco: «Abbiamo un anno per fare alla Rai una proposta di Palafestival»
Sanremo. C’è chi dice che abbia vinto Amadeus, chi la Rai, chi il Festival. Una volta tanto hanno vinto davvero tutti, Sanremo è tornata al centro. Al centro del costume, dell’attenzione mediatica e della politica, con l’incontro tra il sindaco Alberto Biancheri e l’ex Premier Matteo Renzi sabato a pranzo.
Cambia qualcosa dopo questo Festival? Domandiamo al primo cittadino nell’intervista a tu per tu concessa questa mattina. Un bilancio della kermesse appena passata, uno sguardo a bocce ferme sul futuro. Il sindaco risponde seduto alla sua scrivania, circondato dai suoi assessori. «Cambia il fatto che ogni Festival di questa portata rafforza i rapporti tra Sanremo e la Rai. Di conseguenza si rafforza la città, per visibilità e promozione che le vengono fatte. E’ stato un Festival partito senza aspettative, anzi iniziato proprio male, con molte polemiche sullo spostamento delle date. Sarà zona rossa o arancione. Tante incertezze e difficoltà. Fortunatamente c’è stata una buona sinergia con Rai e con il direttore artistico Amadeus. Siamo veramente felici e soddisfatti di come sia andata».
Come vi siete salutati con Amadeus? «Ci siamo mandati gli ultimi messaggi passate le tre del mattino di sabato, poi l’abbraccio dal vivo domenica. Ora è tempo di riposarsi – più che altro Amadeus -, con calma faremo una valutazione complessiva. Stamattina ho sentito ancora Lucio Presta (il manager di Ama e di Renzi, ma sull’ex Premier ci arriviamo dopo), e penso che ritorneremo molto presto a parlare del Festival 2023».
Prosegue Biancheri: «L’obiettivo che ci siamo dati come amministrazione, incrociando le dita, è di creare una nuova edizione concentrata molto sulla città. Vogliamo cercare di coinvolgere il più possibile tutte le zone per rivivere le emozioni del 2020. Tanta partecipazione e il ritorno del palco in piazza Colombo. Abbiamo già preso contatti con alcuni sponsor. Ci stiamo portando avanti».
Ancora il sindaco: «Questa mattina sono ritornato a parlare con i miei assessori e i dirigenti di Orchestra Sinfonica. Credo diventi fondamentale accelerare sul bando per la sede al Palafiori. Abbiamo parlato anche di Area Sanremo. Presumo che per il prossimo Festival si ripeterà il format di quest’anno, con i giovani proiettati direttamente tra i big. Insieme al direttore artistico dovremo trovare un modo per valorizzare al massimo Area Sanremo».
Nave Costa. «In occasione della mia visita sulla Costa Toscana ho avuto modo di confrontarmi con il direttore generale del gruppo per capire se c’è l’interesse di continuare ad investire su Sanremo. La risposta è stata positiva. Sono molto soddisfatti. Adesso sta a noi e al mio assessore al Turismo dimostrare di essere capaci di mantenere vivo questo legame che potrebbe portare a sviluppi turistici inaspettati».
Ariston. «Il fatto che Amadeus abbia confermato più volte che l’Ariston è un teatro importante per il Festival, deve far riflettere tutti sull’opportunità di continuare qui. Tuttavia, i vertici Rai sono tornati a confermarmi che da Sanremo si aspettano entro un anno una proposta per il Palafestival. Un’alternativa va data, anche se all’Ariston si è dimostrato per l’ennesima volta che la manifestazione può crescere su tutti i fronti. Il problema vero non è tanto il palco ma la logistica. E’ un dato di fatto che ogni anno ci sono meno posti in platea. La scenografia si sta allargando sempre di più. L’amministratore delegato Carlo Fuortes è stato chiaro: si aspetta da Sanremo un progetto di Palafestival».
Il pranzo. Del siparietto con Renzi si è pensato di tutto, cosa c’è dietro a questo incontro a casa sua? «Intanto non chiamiamolo siparietto perché non è stato per niente un siparietto. E’ il frutto di un lavoro di mesi. Va riconosciuto a Matteo Renzi e ad Italia Viva di averci dato una grossa mano sull’Aurelia-bis, grazie all’intervento dell’onorevole Raffaella Paita. Mi ha fatto piacere invitare l’ex presidente del Consiglio. E’ stato un momento per parlare con lui diverse ore. Che sia chiaro che l’incontro è avvenuto in forma privata e se non fosse stato per i fotografi che hanno seguito Renzi fino sotto casa mia, oggi probabilmente non saremmo qui a parlarne».
«In maniera riservata ho tenuto in questi anni diversi rapporti a livello nazionale. Quello con Renzi è uno di questi. Perché credo sia importante non per la mia carriera politica ma per Sanremo. Che poi il pranzo venga visto come il trampolino di lancio per una mia eventuale candidatura al Senato è un’esagerazione, non una diretta conseguenza. L’obiettivo non era questo. Personalmente volevo capire meglio questo nuovo progetto politico di Italia al Centro che nel nome, oltre che nelle intenzioni, riprende un po’ la storia del mio gruppo Sanremo al Centro. Volevo capire le sensazioni dei partner che stanno gestendo la nascita di questa realtà. Prima di incontrare Renzi avevo accettato l’invito a pranzo del presidente Giovanni Toti. Anche con lui avevo avuto modo di iniziare a discutere di questo progetto che mi auguro possa rappresentare veramente una grande occasione per il Paese».
Cosa le ha detto Renzi? «Mi ha detto che non posso fermarmi. Che una persona come me deve andare avanti, continuare ad impegnarsi. Adesso mi interessa capire questo progetto di Italia al Centro, senza aderirvi immediatamente. Faccio parte di un’amministrazione civica che ha l’ambizione di continuare anche quando io non sarò più sindaco. Ma al momento non abbiamo deciso se entrare o meno in Italia Viva o in Cambiamo di Toti. Stiamo guardando con interesse alle figure in primo piano sulla scena nazionale, senza pregiudizi né filtri. Ci facciamo un’idea di quello che sta accadendo e poi vedremo, in base all’evoluzione delle cose, se partecipare attivamente. Se Italia al Centro si porrà come un progetto civico, secondo me è una strada più che percorribile. A chi vuole dare per forza una lettura politica del mio incontro con Renzi, offro questa chiave interpretativa: Sanremo non si è mai fermata, fa le sue manovre, gioca le sue carte. Non si pensi che sia marginale perché non lo è affatto».