Cittadina ucraina a Sanremo: «In Europa dicono che Putin è un pazzo aggressore, ma sta salvando persone da genocidio»
«Noi, a Donetsk, aspettavamo il suo intervento ogni santo giorno con la speranza che finalmente ci potesse liberare dall’esercito di Kiev»
Sanremo. Vive lontana dalla sua terra da vent’anni, ma ha le idee chiare Natalia Marchenko, originaria di Donetsk e residente a Sanremo, dove lavora: «In Europa i media dicono quello che “devono” dire, facendo passare Vladimir Putin per un pazzo aggressore – dichiara – Invece sta semplicemente e anche finalmente, direi, salvando le persone che da otto lunghissimi anni stanno subendo l’oppressione: un vero e proprio genocidio, con continui bombardamenti da parte dell’esercito ucraino».
Secondo Marchenko «nessuno si è mai interessato, perché finché a uccidere è l’America, la “portatrice della pace”, tutto è concesso». «Se invece a lanciare i missili è Putin – aggiunge – Allora diventa subito un mostro. Direi che ha aspettato anche troppo, Putin».
Parole durissime, quelle della donna, che fanno riflettere chi non ha vissuto la ribellione di un popolo: «Noi, a Donetsk, aspettavamo il suo intervento ogni santo giorno con la speranza che finalmente ci potesse liberare dall’esercito di Kiev e i loro continui attacchi verso i civili – racconta. Il giardino di mia madre è pieno di frammenti di proiettili di ogni genere. La casa della vicina è stata rasa al suolo. L’Ucraina ha tagliato ogni rapporto con Donetsk già da diversi anni: non c’è commercio, non ci sono pensioni, niente di niente, ma continua a insistere che la terra appartiene a loro. La terra è di chi vive e lavora su questa terra: è del popolo, della gente, e se tu che governi la maltratti, emargini e spremi fino all’ultima goccia, allora le persone si ribellano: fanno il referendum di indipendenza e non vogliono più avere a che fare con un governo del genere. Ma questo non lo dicono, dicono solo che Putin vuole conquistare l’Ucraina».
«Prima della guerra andavo spesso a trovare i miei genitori – Conclude Natalia Marchenko -. A Donetsk c’era un aeroporto incredibile, costruito per gli europei di calcio e distrutto nelle prime settimane di guerra dall’esercito ucraino: era un aeroporto civile. Ora, però, si lamentano che Putin spara sulle basi militari ucraine».