Banca Carige, acquisizione Bper. Mattioli e Muzio (First Cisl Liguria): «Si tuteli l’occupazione preservando il legame forte col territorio»
«In termini di ricadute sui lavoratori, al fine di esprimere un giudizio compiuto, occorrerà vedere quali saranno le intenzioni di Bper e, pertanto, continueremo a seguire la vicenda con estrema attenzione»
Genova. «Abbiamo appreso l’annuncio della recente sottoscrizione da parte di Bper di un contratto di acquisizione della partecipazione di Carige, detenuta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, attuale azionista di maggioranza della Banca. Da diverso tempo e con coerenza, avevamo richiesto pazienti soluzioni industriali con investimenti di lungo periodo, e non troviamo a priori motivi per giudicare negativamente questa notizia» – spiegano in una nota il segretario generale First Cisl Liguria Fabrizio Mattioli e Matteo Muzio, segretario responsabile del Gruppo Carige per First Cisl – «È chiaro che, in termini di ricadute sui lavoratori, al fine di esprimere un giudizio compiuto, occorrerà vedere quali saranno le intenzioni di Bper e, pertanto, continueremo a seguire la vicenda con estrema attenzione».
«Da un primo esame, notiamo comunque in linea di massima una certa complementarietà geografica tra le reti sportellari delle due realtà, elemento che limiterebbe le ipotesi di sovrapposizioni. Andrà poi affrontata nel dettaglio anche la questione delle sedi, questione che peraltro si sarebbe presentata in qualunque caso di ipotesi aggregativa. Di certo le sedi, come del resto la rete, sono un bacino di professionalità elevate, e costituiscono un legame forte con i territori nei quali la banca è storicamente radicata, elementi che, a nostro avviso, vanno assolutamente preservati al meglio e tenuti in massima considerazione» – dicono.
«First Cisl è comunque pronta ad occuparsi con serietà dei temi concernenti impatti e ricadute sui lavoratori, a prescindere dal ruolo svolto in azienda e da dove siano territorialmente ubicati, con l’obiettivo di garantire livelli occupazionali e sociali, di salvaguardare le professionalità, nonché di evitare qualsiasi effetto negativo sulle persone» – concludono Mattioli e Muzio.