Acqua e trasporti della Riviera, caccia ai responsabili

21 febbraio 2022 | 18:28
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Acqua e trasporti della Riviera, caccia ai responsabili

Nel mirino del Cda di Rivieracqua la gestione 2016. Per la Corte dei conti su Riviera Trasporti: “Valutare azioni di responsabilità”

Imperia. Rivieracqua e Riviera Trasporti, se delle cattive gestioni ci sono state, è venuto il tempo di ricercare le responsabilità. Si muovono su due binari paralleli il consiglio di amministrazione della società provinciale dell’acqua pubblica e la Corte dei conti della Liguria, quando entrambe arrivano, a poche settimane di distanza l’una dall’altra, a prospettare azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori passati delle due realtà deputate alla gestione dei servizi pubblici locali.

Sul caso Riviera Trasporti, la richiesta di approfondimento sulle scelte operate degli ex amministratori e controllori, viene ribadita per ben tre volte nella nella verifica amministrativo-contabile , datata 31 gennaio, a firma del giudice istruttore Claudio Guerrini. In particolare, la Corte dei conti, nell’assegnare un giudizio fortemente critico ai bilanci 2019 e 2020 della società del trasporto pubblico locale, si sofferma, in più momenti, proprio sull’aspetto delle eventuali responsabilità. I fatti sono ormai noti. Riviera Trasporti ha portato nei suoi documenti contabili poste attive e passive che la Corte giudica “incontestabilmente e rilevantemente critiche”. Lo ribadisce  quando scrive: «L’aspetto assolutamente più grave dell’intera vicenda, che con la presente si intende portare all’evidenza dei componenti organi di codesta Provincia di Imperia, è rappresentato dal fatto che, di tali profili incontestabilmente e rilevantemente critici dei dati di bilancio 2019, tali da mettere in totale discussione l’affidabilità e veridicità delle risultanze contabili di Riviera Trasporti Spa, non vien fatto alcun minimo cenno né nella nota integrativa al bilancio 2019, né nella relazione sul governo societario, né nella relazione del collegio sindacale della società, né ancora nella relazione del revisore legale. Tali gravi carenze dei documenti predisposti dagli organi di amministrazione e di controllo della società hanno posto il rappresentante della Provincia intervenuto all’apposita assemblea dei soci in una condizione di rilevante insufficienza informativa all’atto dell’approvazione del bilancio».

Le responsabilità, se ci sono state (tutto da appurare in un possibile procedimento civile), vanno ricercate anche negli organi e uffici della Provincia di Imperia, socia all’84% di Rt. Continua la Corte dei conti: «Tenuto conto dell’ipotesi di responsabilità sanzionatoria di cui all’articolo 148, comma 4 del Tuel (quando la Corte dei conti può irrogare agli amministratori responsabili la condanna ad una sanzione pecuniaria da un minimo di cinque fino ad un massimo di venti volte la retribuzione mensile lorda dovuta al momento di commissione della violazione, ndr), – continua il magistrato contabile -, si chiede di chiarire se gli organi e uffici della Provincia di Imperia preposti all’attività di controllo interno sugli organismi partecipati, hanno in passato segnalato agli organi competenti, tra cui senz’altro i rappresentanti della Provincia che hanno partecipato alle sedute delle assemblee dei soci in cui sono stati approvati i bilanci di esercizio di Riviera Trasporti Spa, le irregolarità riguardanti i bilanci, nonché di fornire copia delle eventuali note con cui sono avvenute tali comunicazioni»

Infine l’invito a valutare le azioni di responsabilità: «Si invita ad approfondire i profili di irregolarità evidenziati riguardo ai bilanci di Riviera Trasporti Spa (eventualmente anche insieme agli stessi organi societari coinvolti) e si chiede poi di fornire una relazione in ordine alle conclusioni raggiunte, in cui siano comprese anche le valutazioni dell’Ente in ordine alla possibilità di esperire azioni sociali di responsabilità nei confronti degli organi sociali, nonché del revisore legale».

Rivieracqua. La società pubblica si è vista revocare lo scorso 12 novembre, dal tribunale di Imperia, la procedura di concordato preventivo in bianco aperta per stoppare sul nascere qualsiasi tentativo di aggressione al proprio patrimonio da parte dei creditori. Per il giudice delegato, l’organismo partecipato dai Comuni oggi però “ha indubbiamente migliorato la sua posizione complessiva: possiede oggi risorse per la gestione del servizio idrico integrato, ha visto una sensibile riduzione dei debiti stanti anche i nuovi valori di rimborso per le gestioni cessate e comincia ad avere risultati proficui dalla sua attività”. Motivo per cui continuare con il concordato sarebbe stato “ingiustificatamente penalizzante”. Un miglioramento dovuto essenzialmente a due fattori, di cui è stata fautrice il commissario ad acta nominato dalla Regione Gaia Checcucci: la ricontrattazione degli indennizzi spettanti alle gestioni cessate (Amat, Aiga, 2i Rete e gas), la loro annessione al gestore unico provinciale e, quindi, in prospettiva, l’ingresso della tariffa unica d’ambito.

Su esplicita richiesta della conferenza dei sindaci del 5 dicembre, il Cda in carica di Rivieracqua, presieduto dal commercialista Gian Alberto Mangiante, ha avviato, a fine dicembre 2021, formale messa in mora dei componenti del consiglio di amministrazione del 2016, presieduto dall’avvocato sanremese Massimo Donzella, affiancato allora dai membri Gabriele Saldo e Sonia Balestra. Oggi il presidente Mangiante ha precisato che: «La messa in mora degli ex amministratori, inerente a potenziali atti di mala gestio ascrivibili ai precedenti amministratori in relazione ai pagamenti effettuati nei confronti dell’ex gestore cessato AMAT S.p.A. per l’acquisto di acqua all’ingrosso, è stata inviata, su richiesta della conferenza dei sindaci, al fine di approfondire e conoscere la posizione degli ex amministratori in merito al loro operato, oltre che per fini interruttivi della prescrizione dell’azione di responsabilità».

Sia per Rivieracqua che per Riviera Trasporti ora la decisione ultima sulle richieste danni agli amministratori passati spetta ai sindaci. Nel primo caso è l’assemblea dei soci di Rivieracqua, composta dai quei Comuni che sono entrati nella compagine del consorzio idrico, a dover deliberare sull’argomento. La questione era già stata al centro di tre conferenze dei sindaci imperiesi finite in altrettanti nulla di fatto. Per Riviera Trasporti il boccino della questione risarcimento danni è quasi tutto nelle mani del presidente della Provincia Claudio Scajola che dovrà eventualmente coinvolgere il sindaco Alberto Biancheri, in rappresentanza del Comune di Sanremo, socio di Rt solo al 15%.

Il problemi di bilancio. Riviera Trasporti ha chiuso il bilancio 2020 con una perdita di esercizio di 6,35 milioni di euro e una svalutazione del patrimonio netto pari a -3,8 milioni. A pesare sui conti di Rt, già afflitti da gravi perdite dal 2016 (-9,1 milioni), c’è un potenziale debito di 8 milioni per la causa nei confronti della Provincia sugli adeguamenti Istat, persa da Rt in primo grado di giudizio. Poi oltre 5 milioni sono crediti di dubbia esigibilità.

Rivieracqua. Al 4 luglio 2018 Rivieracqua aveva accumulato un indebitamento netto di circa 30 milioni di euro. In gran parte debiti contratti con le imprese locali. Oggi, con l’acquisizione di Amaie, Aiga e Amat (prossimamente dell’acquedotto di Bordighera), il consorzio provinciale ha raggiunto il pareggio tra costi e ricavi. Il commissario ad acta Checcuci è al lavoro per la predisposizione di una gara a doppio oggetto, per l’affidamento di quote del valore di circa 29 milioni di euro ad un socio privato.