Villa Regina Margherita, consigliere Lorenzi: «Per il futuro guardare ad accademie prestigiose»

30 gennaio 2022 | 07:00
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Villa Regina Margherita, consigliere Lorenzi: «Per il futuro guardare ad accademie prestigiose»

«La Villa potrebbe prestarsi bene a diventare un centro di restauro con formazione e attività scientifica e pratica, ad ospitare artisti in residence»

Bordighera. «Nel 2014 la frana del muro di contenimento a Nord della Villa della Regina Margherita portò alla chiusura dell’attività museale e al ritiro da parte della famiglia Terruzzi della collezione che la Villa aveva ospitato per 3 anni. Salvo l’utilizzo durante la primavera-estate del 2019 per la mostra “Claude Monet, Ritorno in Riviera”, la proprietà è rimasta chiusa e silenziosa. Ma ha continuato a far sognare. Per la sua storia; per l’eleganza dell’edificio recuperato e restaurato grazie al mecenatismo della famiglia Terruzzi a cui Bordighera dovrà sempre gratitudine; per i grandi spazi interni adatti a rappresentanza ed esposizioni; per la presenza di terrazze, verande, e aree di ospitalità; e per i 24.000 metri quadrati di splendido parco e giardino che la circondano». Inizia così un lungo scritto del consigliere comunale di minoranza Mara Lorenzi (Civicamente Bordighera) inerente Villa Regina Margherita, la cui apertura, dopo i lavori di ripristino del muro, potrebbe avvenire prima dell’estate.

Aggiunge Lorenzi: «Nel 2016 il nostro gruppo aveva segnalato la Villa al concorso Bellezza@Governo.it quale luogo pubblico da recuperare e reinventare. Passati 8 anni dalla frana, il muro di contenimento è finalmente ricostruito e non ci sono più motivi strutturali per tenere la Villa chiusa. La città di Bordighera è proprietaria della Villa solo al 30% (al 70% appartiene alla Provincia), ma ne è la sede di appartenenza fisica, storica e culturale. Perciò Bordighera è il comproprietario più interessato ad investire nella Villa e ad ottenerne ricadute. Le funzioni esclusivamente museali che la Villa ha avuto mentre ospitava la collezione Terruzzi non l’hanno integrata nell’economia né nel tessuto cittadino; quindi è saggio formulare ipotesi diverse. Pensare a scelte che possano avere un impatto positivo importante, o addirittura trasformativo, sul futuro della città».

«Gli spazi e il prestigio della villa da una parte, e dall’altra il bisogno di Bordighera di attrarre popolazione giovane e di essere inserita in nuovi mondi dinamici, ci fanno proporre per la Villa una funzione di “Accademia” – dice – Non certo da inventare qui ex-novo, ma cercando connessione con Scuole d’arte e/o artigianato prestigiose. Esempi di interlocutori potrebbero essere il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e l’Accademia di Brera. Queste scuole, sempre più’ richieste, sempre più ricche di specializzazioni e sempre più bisognose di spazi, potrebbero essere interessate ad avere a disposizione una bella struttura in una località famosa per clima e storia in cui lanciare nuove iniziative didattiche ed artistiche. La Villa potrebbe prestarsi bene a diventare un centro di restauro con formazione e attività scientifica e pratica, ad ospitare artisti in residence, e a mantenere spazi espositivi e museali. Ricordiamo che l’edificio adiacente alla Villa era gia` stato destinato a laboratori artistici durante il periodo Terruzzi»

«Per Bordighera – conclude – Ci sarebbero le molto desiderabili ricadute di un continuo flusso di giovani che porta dinamismo e lavoro, di opportunità formative nuove per i nostri giovani, e dell’inserimento della vita commerciale della nostra città nei mondi che ruotano intorno all’arte e all’artigianato di alto livello. Abbiamo portato questa proposta al Sindaco. L’eventualità dell’utilizzo della Villa o di una sua porzione da parte di una grande Scuola d’arte, e le modalità per arrivarci, sono da studiare; e questo sarà compito dell’amministrazione. Ma il bisogno di rinnovamento di Bordighera è palese e chiede aperture e coraggio».