Targhe estere, associazione frontalieri trova soluzione. La soddisfazione dopo tre anni di battaglia legale

Dal 1 febbraio si potrà tornare ad utilizzare auto con targhe non italiane anche se si è residenti in Italia
Ventimiglia. «Dopo tre anni di lotta contro un decreto-legge che impediva la circolazione dei veicoli con targa estera guidati da residenti in Italia, finalmente una soluzione. Il decreto sicurezza impediva di fatto la guida di veicoli con targa estera andando a colpire i nostri frontalieri che li usano per motivi di lavoro». Ad annunciarlo è Roberto Parodi, segretario del Fai (Frontalieri autonomi intemeli).
«Di fatto – spiega Parodi – L’articolo 93, comma 1-bis, del Codice della Strada, introdotto dal cosiddetto “Decreto Sicurezza”, vietava a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni di circolare con un veicolo immatricolato all’estero. Una legge assurda che ha provocato sanzioni, sequestri e perdite di posti di lavoro a molti frontalieri. Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale di questa settimana si mette fine a questa assurdità».
Come spiega il segretario del Fai, «seguendo una procedura, dal primo febbraio sarà possibile condurre i veicoli esteri. Una soluzione importante per i nostri frontalieri e non solo».
Le norme per la procedura sono pubblicate in gazzetta ufficiale n.12 del 17 gennaio 2022 (Legge europea 2019-2020).
Intanto il Fai, tramite il suo ufficio legale, mette a disposizione «tutte le informazioni necessarie per adempiere a questo
iter con Enrico Amalberti che resta a disposizione per ulteriori chiarimenti». «Un ringraziamento particolare – conclude Parodi – Va a tutte quelle forze politiche che in questi hanno ci hanno accompagnato con emendamenti, interrogazioni parlamentari ecc. in questa lotta contro una legge ingiusta che ha colpito migliaia di nostri lavoratori».