Sanremo, detenuto tenta due volte il suicidio. Pagani (Uil Pa): «Salvato dalla polizia penitenziaria»

4 gennaio 2022 | 09:28
Share0
Sanremo, detenuto tenta due volte il suicidio. Pagani (Uil Pa): «Salvato dalla polizia penitenziaria»

«Occorrono uomini e mezzi. Se il Dap non implementa l’organico bisognerà rivedere le assegnazioni di poliziotti penitenziari negli uffici e nei servizi complementari»

Sanremo.«Un detenuto prima si barrica in bagno poi tenta di togliersi la vita tentando di impiccarsi con una corda ricavata dalle lenzuola al sifone della doccia. Prontamente soccorso dal personale di polizia penitenziaria, che ha dovuto sfondare la porta del bagno, con coraggio e immediatezza gli agenti penitenziari hanno impedito che si realizzasse l’insano proposito» – così il segretario regionale della Uil Pa penitenziari della Liguria, Fabio Pagani, racconta quanto accaduto stanotte, intorno alle 24,30, all’interno del carcere di Valle Armea – «un detenuto di origine magrebina, T.B., giovanissimo, ristretto nel reparto ART.32, ha per due volte, in pochi minuti, tentato il suicidio. Subito dopo il primo salvataggio, il detenuto si è appeso allo sfiatatoio del bagno della cella con una corda ricavata dal laccio dei pantaloni. E’ del tutto evidente che il personale è sottoposto a forti tensioni e lavora in un clima di forte preoccupazione».

«Tutti siamo consapevoli che la situazione potrebbe irrimediabilmente degenerare da un momento all’altro a Sanremo e siamo altrettanto consapevoli che l’esiguità delle risorse umane e tecnologiche ci impedirebbero di gestire la situazione e tenerla sotto controllo. Ma non possiamo affidarci alla sola fortuna, occorrono uomini e mezzi. Qui può succedere di tutto. Abbiamo già chiesto alla direzione di chiudere quel reparto ( ART 32 ) – informa il segretario regionale – ci pare necessario che occorra riflettere sull’impiego delle risorse umane. Se il DAP non implementa l’organico bisognerà, gioco forza, rivedere le assegnazioni di poliziotti penitenziari negli uffici e nei servizi complementari. Benché anch’essi siano essenziali alla vita dell’istituto in questo momento è preminente rinforzare le prime linee».

«Alla fine per garantire i servizi operativi essenziali restano non più di settanta unità. Troppo poche! Assolutamente inadeguate a garantire i livelli minimi di sicurezza, ancor più in considerazione – chiude Pagani – che attualmente sono ristretti 235 detenuti. Anche in questi numeri c’è la ragione delle violenze che registriamo quotidianamente a Sanremo».