Sanità in Liguria, Pastorino (Linea Condivisa): «Il caos è totale»

«Non si riescono neanche ad avere, in tempi rapidi, delle interpretazioni normative corrette e delle relazioni positive tra i vari soggetti che compongono il sistema sanitario ligure»
Genova. «Non c’è da meravigliarsi su quanto sta succedendo in questi giorni, con l’ennesima ondata della pandemia che sta flagellando il mondo intero. Non c’è dubbio che sussistono carenze dal punto di vista nazionale e situazioni oggettivamente difficili da gestire sui territori.Ma la Regione Liguria ci sta mettendo del suo – afferma il consigliere di Linea Condivisa Gianni Pastorino – perché in una situazione di emergenza, bisognerebbe avere una linea di comando forte, decisa e determinata, invece la regione non ha un assessore alla sanità, ufficio diretto ad interim dallo stesso Toti, che dirige anche l’assessorato al bilancio».
«Bisogna ricordare una breve storia recente: A.Li.Sa., che si è sovrapposta alle cinque Asl già esistenti con compiti di coordinamento, è un’azienda sanitaria creata dall’allora assessora alla sanità Viale nel 2016 e che in questi anni ha mostrato tutti i suoi limiti. All’inizio con a capo l’onnipresente commissario straordinario Locatelli, l’azienda nella nuova legislatura è stata di fatto depotenziata, in quanto non sono mai stati risolti i rapporti con le Asl che avrebbe dovuto coordinare. Tutto questo accade perché il presidente Toti, attualmente anche assessore alla sanità, pensa di istituire da alcuni mesi una struttura di missione sanitaria, con a capo il dottor Profiti che, per la modica spesa di circa 123000 euro di retribuzione, dovrebbe pensare alla programmazione sanitaria in Liguria. Naturalmente quali siano i rapporti tra un assessorato che non c’è, A.Li.Sa., la struttura di missione e le cinque Asl, è un rebus tutto da scoprire – continua il vicepresidente della commissione sanità Pastorino – neanche una mia interrogazione in consiglio regionale, dei primi di dicembre del 2021, è riuscita a dirimere i dubbi».
«A tutte queste strutture e organizzazioni, bisogna aggiungere il Policlinico San Martino, il Galliera, il Gaslini, ospedali a sé stanti che, in mancanza di programmazione sanitaria vera, spesso e volentieri sono in contrasto tra loro, come hanno dimostrato le ultime dichiarazioni del direttore generale del San Martino che, proprio in questi giorni, è intervenuto sulla distribuzione dei pazienti contagiati in strutture della Asl 3, in assoluto contrasto con quanto pensa il direttore generale della stessa Asl, in merito alle azioni attuate sul territorio. Il caos totale, in un momento in cui sarebbe necessario prendere decisioni mirate e coordinate in modo rapido – aggiunge il capogruppo di Linea Condivisa – A tutto questo si aggiunge un presidente della regione che è sempre più preoccupato di quanto avviene a Roma, agli equilibri nazionali ed a un suo futuro politico. Che Toti sia impegnato più in una dimensione nazionale è evidente a tutti».
«Va detto per onestà intellettuale: i problemi li hanno tutte le regioni – conclude Pastorino – ma in Liguria non si riescono neanche ad avere, in tempi rapidi, delle interpretazioni normative corrette e delle relazioni positive tra i vari soggetti che compongono il sistema sanitario ligure: strutture ospedaliere, strutture territoriali, medici di famiglia, farmacie e operatori privati convenzionati, in questa fase acuta della pandemia».