L'opinione

Partito Radicale: «Alle carceri liguri e al Comune di Sanremo serve il garante dei detenuti»

«Per renderlo possibile è necessario che il Consiglio Regionale non indugi oltre e abbia il coraggio di procedere alla nomina del Garante Regionale»

Partito Radicale

Sanremo. «Rispondiamo alla nota del segretario dell’Ussp di qualche giorno fa sul carcere di Sanremo. Ringraziamo Ferruccio Sansa per avere segnalato il tragico atto di autolesionismo avvenuto nel Padiglione C a inizio ottobre che nelle cronache (desunte da comunicati sindacali) era stato omesso riportando l’episodio soltanto come aggressione al personale, solo Radio Radicale (nella puntata dell’11-11di Radio Carcere) ne aveva riferito finora. Quel detenuto si trova tuttora ricoverato in ospedale e non risulta che finora siano stati completati gli interventi chirurgici di cui avrebbe bisogno. Concordiamo sul fatto che i parlamentari e i consiglieri regionali (e purtroppo anche il Magistrato di Sorveglianza) non visitino quasi mai Sanremo Valle Armea, ma noi a partire dal
2017 lo abbiamo fatto e ci sentiamo di affermare che i problemi di quell’istituto non riguardano soltanto la sua gestione degli ultimi due anni, ma la situazione di abbandono e di isolamento in cui si trova da molto tempo con pochissima attività lavorativa (sia pur di poco aumentata nell’ultimo periodo) e tratta mentale, la mancanza di volontari e associazioni e il difficile rapporto che ha con la città di Sanremo» – dice il Partito Radicale.

«Le proteste, gli autolesionismi, le aggressioni e i danneggiamenti degli ultimi mesi sono state spesso causate dalla mancanza sistematica di risposte a richieste poste alla direzione, all’area educativa e sanitaria, che restano anche per mesi inevase e trovano l’unica (paradossale) possibilità di ascolto nei consigli di disciplina successivi a queste azioni. Una dinamica sbagliata a cui bisogna porre rimedio non soltanto con provvedimenti disciplinari, ma anche con una maggiore presenza e capacità di ascolto che li prevenga e li limiti. Non ci permettiamo di entrare in questioni che riguardano l’organizzazione del lavoro e sappiamo bene che le carenze di organico le condizionano, ma certamente c’è un problema di sorveglianza e nel Padiglione C sono i detenuti stessi a lamentare di non vedere spesso gli agenti (non presenti ai due piani detentivi) e quasi mai gli educatori, è stato uno dei motivi per cui il disagio psichico di quel detenuto che pure si era manifestato non è stato colto. La figura del Garante Regionale dei Detenuti, oltre a visitare regolarmente gli istituti (cosa che altre figure istituzionali non fanno), avrà tra i suoi compiti quello di richiamare la Regione e la Sanità Ligure alla necessità di assumere nuovo personale medico e assicurare un maggior numero di ore di presenza dello psichiatra a Sanremo che ne è così carente (con un solo medico in aspettativa di pensione che si divide tra due istituti per poche ore a settimana), di sollecitarle all’apertura in tempi brevi della REMS di Calice al Cornoviglio e a rendere disponibili un maggior numero di posti in queste strutture, come richiesto da tempo anche dai sindacati della penitenziaria» – afferma il Partito Radicale.

«Sarebbe utile anche quella di un Garante Comunale, presente da anni in molte città sedi di istituti penitenziari, ci permettiamo di suggerirla al Comune di Sanremo. Potrebbe contribuire significativamente a spezzare l’isolamento che separa il carcere dalla città, ad avvicinare realtà associative e di volontariato presenti sul territorio e a mettere in atto progetti per il lavoro e il reinserimento sociale dei detenuti che da anni sono attesi e mancano in gran parte delle carceri della Liguria. Per renderlo possibile è necessario però che il Consiglio Regionale non indugi oltre e abbia il coraggio di procedere alla nomina del Garante Regionale delle persone sottoposte a misure
restrittive della libertà personale ad ormai un anno e mezzo dall’approvazione della legge che lo ha istituito nella nostra Regione» – concludono per il Partito Radicale Stefano Petrella e Angelo Chiavarini.

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