Ospedaletti, sentenza pilota del Tar: sul porto no a fughe in avanti

27 gennaio 2022 | 10:35
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Ospedaletti, sentenza pilota del Tar: sul porto no a fughe in avanti

Bocciato il ricorso presentato dalla Globinvest che voleva subentrare nell’affare Baia Verde

Ospedaletti. Il Tribunale amministrativo regionale per la Liguria ha “cassato” l’istanza di concessione demaniale marittima presentata dalla società Globinvest Real Estate s.r.l. per il completamento del porto turistico di Baia Verde. La pronuncia è stata pubblicata ieri.

Il caso prende le mosse dall’istanza depositata in Comune, nel 2019, da uno dei diversi soggetti promotori che negli ultimi anni si sono affacciati a Baia Verde fiutando l’affare. Il progetto della Globinvest – con sede a Bucarest – si basava sul rilascio della concessione demaniale marittima, per la realizzazione e la gestione di un porto turistico, ai sensi del D.P.R. 509/1997 (legge Burlando). Una procedura che l’amministrazione civica della cittadina delle rose ha sempre ritenuto di boicottare, volendo puntare sul progetto di finanza ad iniziativa pubblica.

Ora il Tar – nella sentenza resa nota ieri – da ragione al Comune, difeso dall’avvocato Mauceri, ritenendo inammissibile il ricorso della Globinvest, tutelata agli avvocati Gerbi e Rubino di Genova. Per i giudici amministrativi, il municipio bene ha fatto a rigettare l’istanza di Globinvest, stante “l’attuale non disponibilità/utilizzabilità a fini di interesse pubblico delle opere oggetto della domanda”, ovvero della diga foranea lasciata dal fallimento Fin.Im. che il Demanio non vuole incamerare al patrimonio dello Stato perché non collaudata e quindi pericolosa. Il Comune di Ospedaletti aveva cercato di mettere le mani avanti battendo 10 mila euro di diritti di segreteria alla Globinvest, vuoi per tutelarsi in caso di accoglimento del ricorso, vuoi per scoraggiarne l’azione futura. Il Tar ha chiarito che se l’istanza di concessione può non essere accolta, ne deriva che i diritti di segreteria non sono più dovuti.

Negli ultimi due anni sulle scrivanie dei sindaci, Blancardi prima e Cimiotti poi, sono arrivati almeno tre progetti di completamento dell’approdo incompiuto. Il “Porto delle Rose” dell’Anap, poi acquisito dalla S.O.F.I.M. – realtà riconducibili all’ingegnere romano Enrico Migliardi -, e “Calaverde“, altro progetto, proposto dalla Globinvest Real Estate Srl con sede a Bucarest, oggetto della sentenza trattata. Di recente un altro progetto è stato presentato da una cordata straniera battente bandiera francese (vedi correlato).