Imperia, 2 ore di coda al drive trough per una mamma con figlio disabile: «Non vogliamo nè favori nè compassione ma diritti»

5 gennaio 2022 | 07:44
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«Ho deciso di non accettare favoritismi ma documentare ciò che accade al drive alle persone con disabilità che ci accedono senza una corsia preferenziale».

Imperia. Le code per i tamponi, in questi giorni, sono un problema per tutti. Attese infinite ma anche tanto disagio, soprattutto da parte degli utenti con fragilità. E’ il caso di Michela che ha documentato l’attesa al drive trough di Imperia, insieme a suo figlio Matteo.

Michela è presidente dell’associazione “Giraffa a Rotelle” e alcune settimane fa aveva fatto una richiesta all’Asl, come scrive: « Il 17 Dicembre 2021 La Giraffa a Rotelle manda una e-mail, dopo varie richieste da parte di persone con disabilità che con grandi disagi avevano fatto anche 3 ore di coda al drive. La mail viene spedita ai servizi sociali di Imperia, alla Asl1 chiedendo una corsia preferenziale per le persone con gravi disabilità dato che fare una coda così lunga comporta malesseri che si protraggono nel tempo e grandi difficolta. I servizi sociali non ci hanno risposto, la ASL ci comunica che è impossibile creare una corsia preferenziale poiché manca il personale ma possiamo chiedere a titolo di favore la possibilità, per quei casi realmente gravi, di farlo al Palasalute. Chi stabilisce la gravità di un ragazzo? La sedia a rotelle? Il ragazzo autistico che apparentemente non ha grossi problemi, o la persona Down possono fare la coda? Chi non è seguito dal servizio disabilità a chi si rivolge? No, basta con i favori che hanno contribuito ad accentuate una Sanità che non funziona. Basta con la scusa che il Covid ha rallentato tutto, la nostra associazione già nel 2018 aveva chiesto ed ottenuto un colloquio con l’ex dirigente di Alisa il dott. Locatelli esponendo le problematiche delle persone con disabilità ed i servizi Asl: quasi totale assenza di servizi prioritari per i ragazzi/ bambini con disabilità e già allora la risposta è stata la solita….mancanza di personale!».

Michela documenta l’attesa di lei e suo figlio Matteo in coda per il tampone a partire dalle ore 8.52 del mattino: «Oggi per l’ennesima volta ho toccato personalmente con il bisogno di mio figlio di farsi un tampone molecolare quanto poco siamo tutelati o aiutati, ho deciso di non accettare favoritismi ma documentare ciò che accade al drive alle persone con disabilità che ci accedono senza una corsia preferenziale. Solo dopo 2 ore, il pianto di Matteo, mio figlio, ormai stanco “ha mosso a compassione ” e siamo passati avanti a tutti. Non vogliamo nè favori nè compassione ma diritti…. Anche ai supermercati esiste una corsia preferenziale per cui le persone con disabilità in difficoltà non fanno la coda. Vergogna!!».