Il ligure Matteo Radicioni alla Dakar Classic 2022: «Un sogno che si realizza»

1 gennaio 2022 | 11:29
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Il ligure Matteo Radicioni alla Dakar Classic 2022: «Un sogno che si realizza»

Al suo fianco un navigatore esperto: Marco Arnoletti

Genova. Un sogno che in tanti tengono chiuso in un cassetto ma che in pochi riescono a tirare fuori, spolverare, e mettere in atto. Si chiama Dakar, ed è la gara più popolare del pianeta, la più amata, la più temuta, la più agognata da tutti gli appassionati di fuoristrada, di avventura, di deserto e di sfide. A correrla per la prima volta nel 2022 il ligure, Matteo Radicioni che abita a Pescara e che ha scelto di affrontare questa nuova sfida per lui con al suo fianco un navigatore esperto di nome Marco Arnoletti che già per cinque volte si è cimentato in questa prova sul sedile di destra. La vettura scelta dai due membri dell’equipaggio a suo modo è un mezzo che ha fatto sognare ancora di più gli appassionati perché è un veicolo che ha fatto la storia di questo sport: il Mitsubishi Evolution 3.6. Le sue linee accattivanti conquistarono non solo i cuori di tante persone ma anche i traguardi più ambiti, arrivando anche a vincere alla fine degli anni Novanta proprio la Dakar.

La Dakar Classic, nata lo scorso 2021, ritorna anche nella prossima Dakar e schiera ben 148 equipaggi al via: non sarà una gara facile, ma in compenso non si baserà sulla velocità bensì sulla regolarità visto che le vetture che vi partecipano da regolamento devono avere almeno più di vent’anni di vita ed aver partecipato alla Dakar. La scelta quindi è ricaduta su questo mezzo, preparato dalla Scuderia toscana R Team-Rally Art che ha già preso parte a questa gara per ben 11 volte ma mai nella Dakar Classic visto che è l’ultima competizione entrata a far parte della famiglia.

«Ho 52 anni, e sono nato a Genova – racconta Matteo Radicioni e dopo una vita in giro per il mondo oggi vivo a Pescara». Ingegnere meccanico con un’enorme passione per i motori di qualunque tipo, Radicioni è un grande appassionato di macchine e non è nuovo al mondo agonistico visto che ha corso in pista cominciando dai kart per arrivare a partecipare al campionato asiatico di Formula Renault.

«Partecipare alla Dakar – prosegue – è un sogno da bambino che si realizza, ero affascinato nel vedere questi eroi attraversare il deserto e qualcosa, in tutti questi anni, mi è rimasto dentro. Faccio questa gara per mettermi in gioco e negli ultimi mesi, per prepararmi, ho cambiato modo e stile di guida». Niente più pista bensì fuoristrada per il pilota ligure che ammette «essendo una persona che vive di adrenalina so che questo è uno degli eventi al mondo che più te la fornisce. Ovviamente, alla mia età non è una cosa semplice e mi richiede molto impegno e fatica soprattutto perché deve coesistere con la mia vita da professionista e pilota».

Radicioni è partito il 27 dicembre dall’Italia diretto verso l’Arabia Saudita, paese che per il terzo anno consecutivo ospita la competizione che è partita ed arriverà a Jeddah e durerà 14 giorni, con una tappa di riposo l’8 gennaio a Riyadh, la capitale. Oltre 8000 chilometri da percorrere su un percorso segreto, che i piloti scopriranno giorno dopo giorno attraverso un numero non ancora noto di prove speciali di regolarità.

Il percorso