Furbetti del cartellino, l’Appello conferma le assoluzioni per otto imputati
La sentenza è giunta dopo le 13
Genova. Sono stati assolti «perché il fatto non sussiste» gli otto “furbetti” del cartellino, accusati di truffa ai danni dello Stato e violazione della Legge Brunetta sul pubblico impiego, per l’infedele timbratura del cartellino.
La Corte di Appello di Genova ha infatti confermato l’assoluzione nei confronti degli otto dipendenti del Comune di Sanremo, che erano già stati assolti in primo grado dal gup Paolo Luppi del tribunale di Imperia. La sentenza è giunta dopo le 13.
Assolti dunque Alberto Muraglia, l’agente di polizia municipale salito alla ribalta della cronaca con il nome di “vigile in mutande” perché sorpreso a timbrare il cartellino in slip; Patrizia Lanzoni, ex coordinatrice degli asili nido; Luigi Angeloni, ex funzionario del servizio economato; Rosella Fazio, dipendente dei servizi sociali; Sergio Morabito, ex impiegato dell’Anagrafe; Paolo Righetto, ex operaio; Roberta Peluffo, ex funzionario del servizio di appalti; Maurizio Di Fazio, ex impiegato dell’archivio.
La Procura di Imperia aveva presentato ricorso contro la sentenza in primo grado per otto dei dieci imputati assolti dal giudice Luppi. Un ricorso contenuto in poco meno di duecento pagine, in cui la Procura ripercorreva l’indagine “Stachanov” condotta dalla Guardia di Finanza e poi sfociata, il 22 ottobre 2015, in 43 misure cautelari nei confronti di altrettanti impiegati comunali.
Per due casi, quello di Loretta Marchi, all’epoca dei fatti responsabile di museo e biblioteca e Luisa Mele, all’epoca componente dello staff del sindaco Zoccarato e oggi al settore Fabbricati, la sentenza di assoluzione non era stata impugnata.
«La vicenda si è chiusa penalisticamente con una sentenza, che chiude una vicenda fatta di anni di sofferenze per persone innocenti. Il giudice di primo grado aveva attentamente valutato le carte processuali arrivando a delle conclusioni che la Corte ha ritenuto ineccepibili», dichiara l’avvocato Alessandro Moroni, difensore, tra gli altri, del vigile Muraglia. Del collegio difensivo facevano parte anche gli avvocati Alessandro Mager, Giuseppe Pugliese, Eugenio Bluffi e Carlo Ruffoni.