Covid, super green pass per tutti i lavoratori: decisione il 5 gennaio

2 gennaio 2022 | 20:30
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Covid, super green pass per tutti i lavoratori: decisione il 5 gennaio

Nuove regole sulla quarantena

Roma. Con il crescere dei contagi, il Governo sta pensando ad una nuova stretta per ridurre il numero dei non vaccinati contro il Covid. L’idea di Draghi prevede l’obbligo del super green pass a tutti i lavoratori. Possibilità che potrebbe essere discussa e approvata già il 5 gennaio durante il Consiglio dei ministri.

Alcune forze politiche, Lega e Cinque Stelle, si sono già dette contrarie a nuove strette per i lavoratori ma Draghi può contare sull’appoggio del centro sinistra e non è escluso che si possa comunque arrivare ad una mediazione o ad una stretta graduale, partendo, per esempio, con l’obbligo del green pass rafforzato solo per dipendenti pubblici che fanno lavoro di front office, cioè a contatto col pubblico, e poi man mano venga esteso anche alle altre categorie.

Intanto, a partire dal 31 dicembre, sono scattate le nuove regole sulla quarantena. Il decreto prevede che, in caso di contatto stretto con un soggetto confermato positivo al Covid-19, niente quarantena preventiva per le persone che hanno completato il ciclo vaccinale “primario” (senza richiamo) da 120 giorni o meno; per le persone che sono guarite dal Covid-19 da 120 giorni o meno;  e per le persone che hanno ricevuto la dose di richiamo del vaccino (cosiddetta “terza dose” o “booster”). A tutte queste categorie di persone si applica però un’auto-sorveglianza, con obbligo di indossare le mascherine FFP2 fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al soggetto positivo al Covid-19 (quindi l’undicesimo giorno dall’ultimo contatto). È prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione dell’antigene Sars-Cov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Nel caso in cui il test sia effettuato presso centri privati abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo, anche con modalità elettroniche, per determinare la cessazione del periodo di auto-sorveglianza. Ai contatti stretti che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni e che abbiano comunque un green pass rafforzato valido, se asintomatici, si applica una quarantena con una durata di 5 giorni con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al quinto giorno. Per i soggetti non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni, continua a vigere la quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione, con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al decimo giorno. Ai soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, l’isolamento è ridotto a 7 giorni purché siano sempre stati asintomatici o risultino asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo.

Dal 10 gennaio, invece, il super green pass sarà obbligatorio per l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblico o privato di linea; per il trasporto scolastico, anche dedicato, dai 12 anni compiuti; per l’accesso agli impianti di risalita nei comprensori sciistici; per mangiare nei locali all’aperto e al chiuso e per la consumazione al banco all’aperto e al chiuso; per alloggiare in alberghi; per il servizio di ristorazione per clienti alloggiati strutture ricettive ed esterni al chiuso e all’aperto; per fare attività sportiva o motoria all’aperto e al chiuso in palestre, piscine, centri natatori; per l’accesso agli spogliatoi e alle docce; per sport di squadra e attività sportiva in centri e circoli sportivi all’aperto e al chiuso; per sport di contatto al chiuso; per l’accesso a spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo (con capienza al 100%); per l’accesso a mostre, musei e altri luoghi della cultura; per feste al chiuso conseguenti a
cerimonie civili e religiose e non; per l’accesso a eventi e competizioni sportivi in stadi e palazzetti
(capienza del 35% al chiuso e del 50% all’aperto) e per l’accesso a eventi e competizioni sportivi in stadi e palazzetti (capienza del 60% al chiuso e del 75% all’aperto); per sagre e fiere, anche su aree pubbliche; per partecipare a convegni e congressi al chiuso e all’aperto; per l’accesso ai centri benessere; per l’accesso ai centri termali, salvo che per livelli essenziali di assistenza e le attività riabilitative o terapeutiche; per l’accesso a parchi tematici e di divertimento; per l’accesso ai centri culturali, centri sociali e ricreativi all’aperto e al chiuso e per l’accesso a sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.

Al vaglio del premier e del Governo anche la scuola: potrebbero essere stabilite nuove norme su Dad e quarantena. L’ipotesi è quella di mettere in atto, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l’autosorveglianza (5 giorni) per i ragazzi vaccinati e la quarantena di 10 giorni con Dad e test al termine dell’isolamento per i non vaccinati. In caso di più di due contagi nella classi sarà l’Asl ad esprimersi riguardo ad eventuali ulteriori provvedimenti.

Rimane invece l’obbligo di avere con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie (meglio conosciuti come mascherine Ffp2 ) e di indossarli all’aperto su tutto il territorio nazionale, inoltre, devono essere indossati in tutti i luoghi al chiuso diversi dalla propria abitazione, compresi i mezzi di trasporto pubblico (aerei, treni, autobus). Il commissario per l’emergenza FrancescoFigliuolo, d’intesa con il ministro della Salute, nel frattempo siglerà un protocollo con farmacie e rivenditori autorizzati per calmierare il prezzo delle mascherine Ffp2 fino al 31 marzo. Il governo monitorerà l’andamento dei prezzi, che potrebbero aggirarsi tra i 50 centesimi e un euro.