Valanga no vax nell’Imperiese, il direttore di Asl1: «Il virus cammina sulle loro gambe»

Ricoverati al Borea in continua crescita. Silvio Falco: «Il 90% delle terapie intensive occupato da chi ha scelto di non vaccinarsi»
Sanremo. 50 mila no vax in provincia di Imperia: «Il virus cammina sulle loro gambe». Non usa mezzi termini il direttore di Asl1 Silvio Falco nel commentare l’impietosa situazione legata alla quarta ondata della pandemia da Covid che sta affliggendo l’intero Ponente ligure. Una quarta ondata alimentata dallo scarso senso di solidarietà di un cittadino su quattro nell’Imperiese, a fronte di oltre 110 mila persone (più del doppio dei no vax conclamati) che hanno aderito alla campagna vaccinale.
«I numeri di questi giorni, che vedono una netta ripresa del virus, evidenziano in particolare di come il Covid cammini sulle loro gambe, spiega il direttore generale di Asl1 -. La provincia di Imperia ha ancora circa 50mila persone che non hanno fatto la prima dose, un numero importante in negativo per la realtà del nostro territorio. A queste persone lancio un appello, ossia di vaccinarsi, perché il vaccino è l’unica arma a nostra disposizione per contrastare il virus. Ad oggi il 60% dei ricoverati in reparto Covid sono persone non vaccinate. Se analizziamo il dato della terapia intensiva si oscilla intorno un 90% di ricoverati no vax».
A connotare in negativo i dati sono paradossalmente le fasce a più alto rischio contagio e più esposte alla trasmissione del virus. Lo si evince dagli schemi riportati in fondo, nei quali si può analizzare il dettaglio (riferito a lunedì 5 dicembre) dei residenti per bacino – Imperia, Sanremo, Ventimiglia – che hanno aderito alla campagna vaccinale e di coloro che invece hanno scelto deliberatamente di chiamarsene fuori, suddiviso per fasce d’età.
Tra favorevoli e contrari, un altro fatto certo è che ieri al covid-hospital di Sanremo si è reso necessario dare avvio al piano di ampliamento dei posti letto disponibili in area medica, con l’apertura di nuovo reparto Covid da 18 posti. Per recuperare letti da destinare alla cura dei positivi è stato sacrificato il reparto di Chirurgia situato al terzo piano del nosocomio cittadino che si trasferirà a Imperia. Qualche chance in meno di salvarsi la vita per chi necessita di un intervento urgente, soprattutto se il paziente proviene dall’estremo Ponente. Per quanto il vaccino possa fare paura agli scettici, la questione è ineludibile: la provincia di Imperia è tra le 10 peggiori d’Italia per incidenza di casi ogni 100 mila abitanti (dati Fondazione Gimbe: 356 su 100 mila, vedi correlato in fondo). Il virus corre sulle gambe dei no vax – come ha chiarito il direttore di Asl1 Silvio Falco – ma a rimetterci siamo tutti.
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