Taggia, sotto esame più di 50 alberi del verde pubblico. Una palma è da abbattere

30 dicembre 2021 | 13:51
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Taggia, sotto esame più di 50 alberi del verde pubblico. Una palma è da abbattere

E’ un esemplare di Phoenix dactylifera (palma da datteri) di piazza Chierotti

Taggia. Continua il monitoraggio del verde pubblico. Questa volta tocca al patrimonio arboreo comunale, per un totale di 52 esemplari. Si tratta degli alberi e delle palme che crescono nell’area verde del Lungomare, di via Queirolo e di piazza Chierotti.

Queste piante sono state sottoposte ad analisi mediante l’esecuzione del VTA (Visual Tree Assessment), per la valutazione visiva del vegetale su basi biomeccaniche e la verifica delle condizioni strutturali. L’intervento in questione consentirà di definire le condizioni di ogni esemplare individuato, e di stabilire i tempi di ritorno entro i quali sarà necessario eseguire una successiva VTA. Il costo delle opere, per le casse comunali, supera di poco i 1.600 euro.

Questo verde pubblico preso in esame è inserito in un contesto urbano e gli alberi necessitano di cure, soprattutto in questo “habitat”, dove le difficili condizioni di crescita, l’inquinamento, ma anche i danni causati da errori umani (vedi scavi e/o potature errate del passato) causano un rapido deterioramento della vitalità delle piante. Per una corretta gestione e salvaguardia del verde, è imprescindibile programmare una periodica ispezione del patrimonio arboreo, focalizzando lo studio e identificando anche in via provvidenziale, quegli alberi maggiormente propensi al rischio di cedimento, utilizzando uno dei metodi di controllo più efficaci, come appunto la tecnica V.T.A. Nelle ultime settimane inoltre, anche in seguito alle avverse condizioni meteo, sono state riscontrate improvvise instabilità, tali da obbligare alcuni interventi urgenti di abbattimento.

Il più impellenti di questi interventi è l’abbattimento (2.200 euro) di un esemplare di Phoenix dactylifera (palma da datteri) di piazza Chierotti ad Arma di Taggia. Questa verrà poi sostituita con delle piante di canfora.