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Si insedia il consiglio provinciale, presidente Scajola: «E’ il tempo delle decisioni»

28 dicembre 2021 | 10:33
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«Senza decisioni la democrazia muore». Nel discorso del nuovo presidente tutti i problemi da affrontare in Provincia

Imperia. In una sala rinnovata e tirata a lucido, si è insediato stamane il consiglio provinciale presieduto da Claudio Scajola, sindaco di Imperia. Un organo già operativo, come sottolineato più volte dallo stesso presidente, che nel suo discorso inaugurale ha tracciato i temi principali che saranno affrontati nel corso della sua legislatura e dato indicazioni agli eletti, tutti presenti ad eccezione di Alberto Biancheri e Luigino Dellerba.

Innanzitutto, riorganizzazione degli uffici. «Per produrre positività è necessario che la macchina funzioni – ha detto Scajola -. Quindi, noi dobbiamo fare un’opera di riorganizzazione dell’ente provincia, che va riorganizzato secondo i bisogni che ci sono e va valutato anche sulle professionalità eventualmente mancanti, che vanno inserite. Dobbiamo ben capire che un ente sta in piedi nella capacità di chi dà gli indirizzi e nella collaborazione di chi li esegue». E ancora: «L’azione che dovremmo svolgere sarà quella di far partecipare ognuno a un progetto, ma sapendo che sono guardati: nel bene e nel male e che c’è qualcuno che se ne accorge. Bisogna costruire macchina organizzativa che possa riuscire a esaltare le capacità di crescita di questo ente».

Anche l’abito vuole la sua parte. E lo si capisce subito, entrando nella “nuova” sala consiliare, in cui è scomparso il “baldacchino” dove prima sedeva il presidente, rialzato rispetto all’aula. Così come appare spolverato il busto del re Vittorio Emanuele II. «Investiremo affinché questo palazzo possa avere un efficientamento energetico che possa far risparmiare sulle spese ordinarie e correnti – dice Scajola -. Non possiamo dimenticare che in questo palazzo, in questi giardini, è passato ed ha anche soggiornato il presidente degli Stati Uniti d’America, il che vuole dire che abbiamo il dovere di rendere questa sede decorosa, esaltante e occasione di incontri. Dobbiamo riuscire a riportare in questa sala convegni, incontri, personalità per affrontare i temi del comprensorio della provincia».

Uniti nell’obiettivo, ma “rivali” per il bene del territorio. «Ber venga sana rivalità: Imperia e Sanremo, Sanremo e Ventimiglia o Vallecrosia e Camporosso – sottolinea il presidente -. Ben venga se sono rivalità che servono a stimolare, non a diminuire. Non possiamo prendercela con il Comune di Vallecrosia, perché cresce, casomai cerchiamo di aiutare il Comune limitrofo a crescere allo stesso modo».

I problemi da affrontare sono tanti: acqua, trasporti, rifiuti, infrastrutture. «Abbiamo problemi importanti a breve da affrontare, che vanno in qualche modo risolti. Abbiamo tre problemi grandi e competono all’ente provincia: trasporti, rifiuti e l’acqua – spiega Claudio Scajola -. Abbiamo avuto come ente la sofferenza di essere commissariati sull’acqua. Non c’era altra strada, perché quando un ente non riesce a fare il suo, non per colpa, subentra qualcun altro che ne assume le competenze. E’ un problema enorme in cui la Provincia, pur essendo commissariata sull’Ato, ha competenze. ma soprattutto dobbiamo mettere la testa sulle nuove forme di approvvigionamento. L’acqua che disseta la maggior parte del nostro territorio proviene dal Roya, che approvvigiona e fa vivere questi territori con un tubo che passa in mezzo al mare ed è vecchio e vetusto. Ci sono buone possibilità nella Finanziaria di queste ore, che sta per essere definitivamente approvata alla Camera, che ci siano risorse anche per il nostro tubo del Roya».

Trasporti. «Il problema dei trasporti è enorme – aggiunge il presidente – Noi abbiamo una quota che viene assegnata alla Provincia, che è più bassa di quelle di altre realtà della nostra regione. Abbiamo sessantasei Comuni, quindi le nostre linee per garantire una vita civile a queste comunità hanno un costo e non hanno una entrata. Basta andare a girare per Milano, Torino e Genova, dove ormai tutti i bus li fanno andare a elettricità o a idrogeno e noi dobbiamo capire il perché, visto che siamo i padroni all’86 per cento di questa società, i bus a idrogeno sono fermi e compriamo i bus a gasolio, anziché quelli elettrici. C’è un problema di un piano industriale che dobbiamo ammodernare. forse non serve più che un autobus, che porta venti persone, vada a raggiungere una frazione con la frequenza media sul percorso, che è di 0,90. Bisognerà trovare forme diverse».

Rifiuti. «Proporrò al Consiglio provinciale di fare nell’ultima settimana di gennaio o nella prima di febbraio una assemblea o conferenza dei sindaci per prendere delle decisioni urgenti – dice -. Siamo in ritradissimo. Tra quattro mesi la discarica dove conferiamo l’indifferenziata è satura e il costo diventerà il doppio di quello di adesso. Dobbiamo individuare una linea e credo sia giusto che questo avvenga incontrando tutti i sindaci. Su questi tre filoni, che sono i principali, si inserisce poi la riforma in corso in Parlamento sul Tuel. E’ una Riforma importante che, in un dibattito ancora acceso, dove c’è una contrapposizione che si sta ripianando tra governo e ministero dell’Interno, Anci e Upi, ci sono degli aspetti che interessano il funzionamento della Provincia. E quindi nel corso dell’anno prossimo ci saranno modifiche sulla competenza e sull’organizzazione degli organi della Provincia».

E ancora: attenzione a Monesi, che non può restare un problema a carico di piccoli Comuni ma deve interessare tutti, e alle infrastrutture: prima fa tutte l’Aurelia bis che deve collegare Ventimiglia a Savona. Senza dimenticare l’Albenga – Carcare – Predosa che servirà al territorio per smaltire il traffico, soprattutto quello pesante, che transita sull’A10 senza portare nulla (di positivo) alla provincia di Imperia.