Basket, una settimana in altalena per il Roca Team

18 dicembre 2021 | 10:31
Share0
Basket, una settimana in altalena per il Roca Team
Basket, una settimana in altalena per il Roca Team
Basket, una settimana in altalena per il Roca Team
Basket, una settimana in altalena per il Roca Team
Basket, una settimana in altalena per il Roca Team
Basket, una settimana in altalena per il Roca Team

Sasha Obradovic nuovo coach, vittoria a Kaunas e sconfitta in casa.

Monaco. La settimana forse più lunga, certamente la più difficile del Roca Team in Eurolega inizia con una vittoria in trasferta a Kaunas, a casa dello Zalgiris, e porta almeno un sorriso in casa monegasca. Che qualcosa negli ultimi tempi non andasse per il verso giusto erano i risultati a renderlo evidente, che la sconfitta in casa contro l’AX Milano potesse lasciare strascichi pesanti era chiaro dal nervosismo che si respirava alle spalle della panchina.

Cambiare coach in corsa, tipico nel calcio per dare la cosiddetta scossa a squadra e ambiente non è operazione che riscuota la nostra simpatia; ma se il management decide che la corsa di Coach Mitrovic doveva terminare, se ne prende atto e si volta pagina.
E allora diamo il giusto valore ed il giusto riconoscimento al nuovo coach, Sasa Obradovic, che ha trovato subito le prime mosse per vincere questa partita, una sfida che possiamo inquadrare subito come quella tra due difese che oscillano tra l’improbabile e l’imbarazzante: come giustamente riconosciuta dal nuovo coach, la difesa è il primo e principale problema del Roca Team.

Quindi per prima cosa chiavi della squadra saldamente in mano a Mike James, che con 20 punti e 14 assist ha sfoderato un partitone offensivo memorabile, guidando la squadra con polso saldo e grande impegno, nella sua versione migliore, quella depurata dai suoi purtroppo non rari momenti di follia cestistica. Secondo, la grande prova di Bacon, usato anche in posizione di “4”, un azzardo tecnico però consentito dal fatto che uno Shields non c’è tra le file dei lituani, e quindi Bacon non è stato soggetto ad una marcatura perfetta, anzi.

Terza novità, il recupero di Gray preferito a Paris Lee perché più adatto a giocare guardia in fianco a James, con un impiego esteso di Outtara anche in ala piccola a scapito di Andijusic che fisicamente è meno esplosivo. Una squadra quindi che ha giocato per lungo tratto lo small ball, puntando tutto su velocità e rapidità potendo contare su una difesa avversaria a tratti davvero leggerina. Vincere 107 a 98 al supplementare comunque indica che alla fine c’è anche tenuta e solidità mentale, dato che poi Kaunas non è certamente campo facile da espugnare, e questa è la migliore premessa per il lavoro futuro di Obradovic.

Più difficile inquadrare la partita di venerdì, con la sconfitta casalinga contro lo Zenit,perché è stata la classica partita a due facce, con un primo quarto assolutamente disastroso, un parziale di 14 a 31 che racconta di una prestazione difensiva assolutamente insufficiente a livello di squadra, e che poi ha costretto il Roca Team ad una rimonta furiosa e dispendiosa nel secondo quarto. Questo è il centro dei problemi e delle difficoltà della squadra : la difesa che non lavora in modo corretto, né a livello di singoli né di squadra, concede troppi rimbalzi d’attacco e quindi seconde opportunità agli avversari, e difetta di intensità in gran parte delle situazioni. Non è un caso che i migliori parziali coincidano con quei momenti in cui il Monaco alza l’intensità difensiva, non è un caso che gli sforzi dello staff siano tutti diretti in quella direzione, e qui Mitrovic o Obradovic non fa differenza perché è in difesa che si vincono le partite: e comunque in squadra giocatori con punti nelle mani ce ne sono davvero tanti, l’attacco è l’ultimo dei problemi.

Ed infatti, sospinto da Bacon, 21 punti, e da Andijusic, 15 punti il Roca Team si porta avanti nel terzo quarto, prima di cedere nel finale proprio alla difesa ed all’organizzazione di squadra dello Zenit, che oltre a vincere il duello sotto le plance impone la sua diversa caratura ed esperienza nella gestione di partite come questa. Arrivati quasi alla metà del cammino in Eurolega si può tranquillamente dire che la squadra, che ha ottime individualità al netto dei momenti di follia cestistica di Mike James ha la capacità di giocare buone, buonissime partite, ma difetta di impianto difensivo di squadra, e qui è il senso e la direzione del lavoro che attende coach Obradovic ; il rientro a gennaio di Westermann potrà dare quell’ordine al gioco che ad oggi le guardie titolari non riescono ad assicurare. E per chiudere, va considerato che in mezzo a tutti i problemi e le vicissitudini di questo ultimo periodo la squadra è comunque viva, capace di vincere in trasferta e di giocare buone partite: non bisogna mai arrendersi.

Marco Ghisalberti
Segui l’Eurolega su www.streambasket.com