Ventimiglia, contro il degrado scattano le ronde notturne

2 novembre 2021 | 21:02
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Nel frattempo si lavora per la creazione di un centro di accoglienza

Ventimiglia. Alcuni stranieri bevono seduti sulle scale tra la stazione e via Hanbury: vedono arrivare la pattuglia e si allontano veloci, con in mano le loro bottiglie. Inizia così il servizio di ronde notturne istituto dal Comune di Ventimiglia nel tentativo di arginare l’abuso di alcol e il degrado cittadino che si è venuto a creare in città. «Non è una caccia al migrante», sottolinea il sindaco Gaetano Scullino più volte: «E’ il concretizzarsi delle tre ordinanze che ho firmato. L’amministrazione comunale farà la sua parte insieme alle forze dell’ordine, agiremo al loro fianco».

Ogni sera dalle 20 fino alle 2 di notte, a controllare la città insieme alle altre forze dell’ordine ci sarà una pattuglia mista composta da due agenti di polizia locale e due di vigilanza privata. Si sposteranno a piedi, per dare una maggiore percezione di sicurezza ai cittadini e intervenire in caso di necessità.

Del servizio partito stasera, Scullino sottolinea: «Ci teniamo, la città ce lo chiede. I cittadini sono esausti di questa situazione. Cerchiamo, insieme a tutte le forze dell’ordine, con una polizia privata e la polizia locale di cominciare il servizio di controllo del territorio. Facendo attenzione a non avere dei problemi, faremo la nostra parte per far capire a chi vende alcol fino alle 4 del mattino che non può più farlo». «Già abbiamo il problema degli arrivi – aggiunge – E per questo avremo a breve un incontro con il prefetto (di Imperia Armando Nanei, ndr) e con il prefetto Michele Di Bari (Capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, ndr) per la creazione di un centro di accoglienza, perché riteniamo che è giusto che ci sia, anche per dare un tetto a questa gente. E’ inutile toglierli di qui se poi non hanno un posto dove andare: questa è una cosa che per conto mio è andata avanti anche troppo».

Per la creazione del centro l’amministrazione ha tre siti in mente: sono tutti luoghi appartenenti a privati con i quali si è instaurato un primo dialogo per l’istituzione di un campo che verrà creato con container abitativi. Non sarà in centro città e nemmeno in qualche frazione, ma vicino al confine con la Francia. L’ultima parola, ribadisce Scullino, spetta al prefetto.