Un derby folle premia l’Asvel. Finale amaro per il Roca Team

27 novembre 2021 | 11:46
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Un derby folle premia l’Asvel. Finale amaro per il Roca Team
Un derby folle premia l’Asvel. Finale amaro per il Roca Team
Un derby folle premia l’Asvel. Finale amaro per il Roca Team
Un derby folle premia l’Asvel. Finale amaro per il Roca Team

Una storia di vittoria e sconfitta separate solo da un destino deciso da particolari che sembrano minimi e che invece pesano come macigni.

Monaco. Nella vicina Cannes avrebbe meritato la Palma d’Oro, questo primo derby francese in Eurolega, per il finale assolutamente folle e vietato ai deboli di cuore, per una storia di vittoria e sconfitta separate solo da un destino deciso da particolari che sembrano minimi e che invece pesano come macigni.

La preghiera scagliata a fil di sirena dalla metà campo da William Howard, eroe di giornata dell’Asvel, vista e rivista dagli arbitri all’istant replay regala ai lionesi questa partita ed un iniezione di fiducia incredibile, in fondo ad una partita giocata da entrambe le contendenti con grande spirito agonistico e grande correttezza, e che sembrava avere tutto per prendere infine la strada del Principato, mentre poi l’epilogo è stato l’esatto contrario.

Paris Lee, migliore dei suoi, con nemmeno tre secondi sul cronometro va in lunetta, col Monaco in vantaggio di un punto; fa 1 su 2, time out, alla rimessa in campo l’Asvel sbaglia, sembra perdere palla, ma Howard recupera, scaglia una tripla impossibile che diventa il “buzzer beater” che decide la partita.Per arrivare a questo punto c’era stato molto, ad iniziare da una tentata fuga dell’Asvel, che gioca sicuramente un primo tempo migliore, sorretto da Howard e dal vecchio totem James Gist, mentre il pericolo pubblico numero uno, quell’Elie Okobo che è il primo realizzatore della Lega sembra in serata di polveri bagnate.

Il secondo tempo racconta un altra storia, il Roca Team prima di tutto alza il volume in difesa, diventa più aggressivo e come sempre ne guadagna anche l’attacco, che viene sorretto dai soliti noti Alpha Diallo e Mike James, mentre i lunghi, eccetto il solito Donta Hall sono abbastanza impalpabili e danno poco contributo. Ma è Paris Lee il vero mattatore per i monegaschi, preciso da 3 ( 5/8), presente in difesa, reattivo e sempre nel vivo dell’azione, mentre anche Mike James sembra aver dimenticato ed assorbito i capricci di Istanbul per ritornare il giocatore concreto e di squadra che avevamo visto in questa stagione.

Anche i suoi errori al tiro sono per la gran parte dovuti alla necessità di provare una conclusione qualsiasi a fil di sirena dei 24 secondi e a giochi rotti piuttosto che al suo eterno vizio di forzare qualunque soluzione; esce dal campo a pochi secondi dalla fine dopo una brutta distorsione ad una caviglia, tra gli applausi della Gaston Medicin e le pacche sulle spalle di Coach Mitrovic. Cercando di analizzare questo primo derby d’Eurolega del basket francese ci vengono alla mente alcune semplici riflessioni.
Per primo, complimenti all’Asvel per aver giocato e portato a casa una partita difficile per entrambi, e per aver messo in mostra una solidità di squadra che era uscita appannata dalla doppia sconfitta della scorsa settimana contro Real Madrid e Barcellona.

In secondo luogo, per la prima volta in stagione il Roca Team ha un record perdente ( 5 a 7) ed è virtualmente fuori dalla zona playoff, frutto delle tre sconfitte in fila delle ultime due settimane. Come già altre volte abbiamo scritto, il torneo di Eurolega impone ritmi e frequenza di impegni che richiedono squadre ben strutturate per assorbire il tutto, considerando poi che dopo gli impegni europei arriva anche il campionato nazionale, dove tutti giocano col coltello tra i denti quando si tratta di misurarsi con un team che gioca in Eurolega. Naturale quindi che non si possa giocare sempre al massimo, e che tra viaggi, cali di forma e infortuni a volte le energie vadano in riserva e arrivino le sconfitte, magari in striscia.

Ma per quanto conosciamo il basket sappiamo che ieri sera le sole parole di Coach Mitrovic sono state di apprezzamento e di consolazione per i suoi ragazzi; sicuramente dove i muri dello spogliatoio tremavano era ad esempio ad Istanbul, dopo una partita fiacca e senza nerbo, mentre quella di ieri sera è certo sconfitta bruciante ma il Roca Team è uscito a testa alta e non da squadra perdente: la differenza è sottile, ma da qui bisogna ripartire per il seguito della stagione.

Marco Ghisalberti

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