Sanremo, i croupier del Casinò continuano a scioperare

16 novembre 2021 | 12:47
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Motivo dell’azione è il mancato raggiungimento di un accordo con il Cda della Casinò Spa sull’apertura dei tavoli della roulette francese dal lunedì al giovedì

Sanremo. L’assemblea dei lavoratori ha confermato stamane la decisone sindacale di ieri finalizzata a riprendere lo sciopero dei croupier del Casinò Municipale. Gli addetti ai tavoli verdi erano tornati, lunedì 15 novembre, ad incrociare le braccia, dopo che il fine settimana scorso avevano riiniziato a lavorare dopo 14 giorni di stato d’agitazione.

Motivo dell’azione è il mancato raggiungimento di un accordo con il Cda della Casinò Spa sull’apertura dei tavoli della roulette francese dal lunedì al giovedì, in cambio di flessibilità da parte dei dipendenti. L’iniziativa di lotta è portata avanti dallee organizzazioni sindacali SIc-Cgil Fisascat-Cisl Snalc-Cisal che, si legge in una nota stampa di ieri, «a seguito dell’incontro con il Consiglio di amministrazione del Casinò di Sanremo per redimere la questione della decisione unilaterale di chiudere le roulette francesi da lunedì al giovedì sono costrette a dichiarare sciopero ad oltranza».

«Questo accordo sarebbe dovuto nascere per permettere all’azienda, che non voleva utilizzare personale interinale, di aprire i tavoli di francese utilizzando alcune flessibilità che già in accordi passati abbiamo largamente concesso – aggiungono le segreterie – Abbiamo ricevuto al tavolo, invece, una proposta irricevibile che contrasta con la volontà di trovare una soluzione realmente efficace, una proposta che richiedeva di rinunciare a dei diritti contrattuali basilari per qualunque lavoratore con proposte vessatorie e prive di una strategia di rilancio per la casa da gioco e prive di una garanzia di una sufficiente apertura dei tavoli francesi e dei relativo supporto alla clientela necessario per rilanciarli. Ai lavoratori si chiedeva una banca ore che annullava il secondo riposo definitivamente che comportava la possibilità di perdere ferie e recuperi e in caso di orari straordinari gli stessi non sarebbero stati pagati».