Riviera Trasporti, difetto di notifica: tutto rinviato a fine mese
Reso il provvedimento del tribunale di Imperia. Dipendenti ancora senza stipendio
Imperia. Manca una notifica degli atti e la decisione sul caso del contributo pignorato a Riviera Trasporti slitta alla fine del mese. E’ stato reso in tarda serata il provvedimento del giudice Martina Badano del tribunale di Imperia, investita del procedimento di opposizione esecutiva promosso dalla società provinciale del trasporto pubblico locale che si è costituita in giudizio nei giorni scorsi (vedi correlato).
E’ un cavillo burocratico – di non poco conto – quello che ha permesso al tribunale di rinviare il giudizio nel merito al 24 novembre prossimo. In sostanza, secondo il giudice, Rt – tutelata dall’avvocato Giuseppe Pugliese di Sanremo – ha tralasciato di notificare gli atti del procedimento alla Provincia, il cui credito nei confronti della società pubblica è stato pignorato da Arriva Srl, a sua volta creditrice di Rt per 3,5 milioni di euro.
Nel fissare una nuova udienza alla fine mese, il tribunale ha anche intimato un termine perentorio di quattro giorni (scade il 15 novembre) entro il quale Rt dovrà sanare il difetto di notifica commesso: “pena l’estinzione del procedimento in esame”. Si legge nel provvedimento che il “rinvio dell’udienza di discussione è fissato compatibilmente con l’urgenza del procedimento, tenuto conto il non doversi sacrificare eccessivamente il diritto di difesa dei terzi”.
In termine tecnico si tratta di litisconsorte necessario. Rt avrebbe dovuto notificare gli atti anche alla Provincia che deve capire, all’esito del contenzioso in esame, se corrispondere il proprio contributo per lo svolgimento del servizio di trasporto pubblico alla Riviera Trasporti o direttamente ad Arriva Srl che lo aveva pignorato. Mentre la sfida in tribunale prosegue, i lavoratori sono ancora senza lo stipendio di settembre, di parte di ottobre e quindi di novembre. A tal proposito, domani in Prefettura si terrà un incontro urgente con le sigle sindacali per affrontare la situazione già giudicata dai dipendenti insostenibile.