Ranzo, folla commossa per l’ultimo saluto a Matteo Grollero

Il medico di 38 anni in servizio presso l’Asl 2 del Savonese scomparso tragicamente nei giorni scorsi
Ranzo. Folla commossa per l’ultimo saluto a Matteo Grollero, il medico di 38 anni in servizio presso l’Asl 2 del Savonese scomparso tragicamente nei giorni scorsi, nel sagrato e nella chiesa di Santa Signora Assunta, dove oggi si è svolto il funerale.
Matteo, come riportato da Ivg,ha davvero lasciato il segno nel cuore di amici, conoscenti e colleghi, che oggi si sono riuniti numerosissimi a Ranzo, piccolo comune dell’imperiese, per porgergli l’ultimo saluto. Erano presenti diverse delegazioni delle pubbliche assistenze (una decina circa le ambulanze) e colleghi del 118, sia da Imperia che da Savona, rappresentanti dei vigili del fuoco, dell’unità cinofila, del soccorso alpino e delle forze dell’ordine e autorità civili.
Tanta palpabile commozione, ammantata da un silenzio quasi surreale all’interno e all’esterno della chiesa, rotto solo dalle parole del parroco di Ranzo, che ha dedicato a Matteo e alla sua famiglia parole cariche di affetto, vicinanza e speranza. «Con l’affetto della fede siamo vicini alla moglie e ai figli di Matteo, – ha affermato nell’omelia. – Un saluto difficile, che è però simbolo di un distacco solo momentaneo. Oggi le nostre parole umane non possono che essere povere, al di là del sincero cordoglio, ma speriamo possano esprimere i nostri sentimenti per la scomparsa di una vita giovane e preziosa. La morte talvolta entra prepotentemente a scuotere le nostre coscienze. Ma questa povertà umana viene compensata da una parola viva ed efficace, più tagliente di ogni spada, quella di Dio».
«Tantissimi amici oggi affollano questo paese e piangono ancora increduli la morte di Matteo, – ha proseguito. – Qui ci sono gli affetti, i colleghi del lavoro del 118 dell’imperiese e del savonese, autorità civili, rappresentanti dell’Ordine dei Medici, forze dell’ordine. Sono tutti attorno all’altare, segno di una comunione che varca i confini della morte. Possiamo solo partecipare con la preghiera al dolore della famiglia. Non cerchiamo il perché di quanto accaduto, non troveremo risposta, l’unica risposta la sa Dio, che in questo momento ci conforta e ci consola».
«Il nostro caro Matteo era una persona umana e stupenda, sempre con una parola buona e un sorriso, un medico promettente ed un buon padre. E oggi non possiamo che riporre la nostra speranza nel Signore. Di fronte all’oscura realtà della morte è nostro dovere esprimere la speranza di un aldilà, che non per tutti oggi è facile intravedere. Ma Dio è accoglienza, abbraccio e amore eterno», ha concluso.
Il commovente ricordo del presidente della Croce Bianca di Albenga, Dino Ardoino: «Difficile per me salutare un amico sincero come Matteo. Il dolore che viviamo è incolmabile, ci lascia tutti attoniti e increduli. Porto i sentimenti del mondo del volontariato e del soccorso, ma le parole sono inutili e la commozione grande. Di fronte a questa tragedia ci manca il fiato. Non possiamo credere che una persona straordinaria come te ci abbia lasciato. Leggendo i ricordi si capisce quale uomo eccezionale tu fossi. La tua capacità di entrare in relazione con noi e il nostro mondo del volontariato è stata incredibile. Ognuno di noi ha conosciuto la tua allegria, la tua empatia, il tuo sorriso aperto e il tuo cuore grande. Sei stato una di quelle persone in grado di lasciare un solco nelle vite degli altri. Ora hai lasciato un grandissimo vuoto».
«Tutti i volontari erano felici quando tu eri in servizio – ha proseguito Ardoino -. Con te era facile fare squadra senza divisioni: tutti insieme per il paziente. Anche con i pazienti la tua empatia era straordinaria. Non ci sono parole che possano alleviare un tale dolore, ma spero che la tua famiglia possa trovare conforto nelle numerose manifestazioni di affetto che sono arrivate e continuano ad arrivare nei tuoi confronti. Alla famiglia porgo l’abbraccio più profondo di tutti coloro che hanno potuto apprezzare Matteo. La nostra è una grande famiglia e speriamo vi arrivi un po’ di quel calore che abbiamo ricevuto da lui. E a te, Matteo, come mille altre volte dico ‘Ciao megu’. Oggi saremmo voluti essere ancora più numerosi, ma come ben sai è impossibile fermare le ambulanze. Solo grazie di cuore per tutto quello che ci hai dato».
Nei giorni scorsi, dopo la scoperta della tragica notizia, sono stati tantissimi i messaggi postati sui social da amici e conoscenti, ma anche da colleghi e istituzioni, in ricordo del giovane medico. Tra questi, anche il sindaco di Albenga, Riccardo Tomatis: «Ciao Matteo. Quante volte abbiamo pedalato insieme parlando del nostro lavoro e dei nostri progetti, quante volte ci siamo trovati insieme nelle emergenze. Tante persone vivono ancora grazie a te. Eri per me un carissimo amico, ti voglio bene. Se ne vanno sempre i migliori”. E il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Savona, Luca Corti, anche lui presente alla cerimonia di oggi a Ranzo: “Bravissimo medico, persona simpaticissima e gentile con tutti. Stimato da tutti i colleghi e dai pazienti. Lascia un grande vuoto».
(Articolo di Daniele Strizioli tratto da Ivg)