Ospedaletti, nuovo progetto per Baia Verde da cordata straniera. Cimiotti: «Valutazione in corso»

23 novembre 2021 | 16:03
Share0
Ospedaletti, nuovo progetto per Baia Verde da cordata straniera. Cimiotti: «Valutazione in corso»

Negli ultimi due anni sono arrivate in municipio altre due proposte di completamento. Entrambe bocciate

Ospedaletti. Spunta un nuovo progetto di finanza ad iniziativa privata per il completamento del porto turistico di Baia Verde. A confermalo è il sindaco Daniele Cimiotti che venerdì scorso ha accolto in Comune la proposta presentata da un soggetto «qualificato». Sul nome del proponente, almeno per ora, l’amministrazione della Città delle rose mantiene il massimo riserbo. Al momento è dato sapersi che si tratta di una società costituita ex novobattente bandiera francese.

«Abbiamo avviato la valutazione del progetto protocollato settimana scorsa per capire se si tratta di una proposta valida, – commenta il sindaco. Da una prima lettura sembrerebbe un progetto più strutturato di altri che in questi ultimi anni sono stati depositati. Da settembre del 2020, una modifica normativa ha introdotto la possibilità per i privati di presentare istanze anche quando le amministrazioni comunali decidono di procedere con un’iniziativa pubblica. Così come avevamo deciso noi, dal mio insediamento.

A quest’ultima proposta di partenariato mancano ancora alcuni allegati. I nostri Uffici stanno valutando le carte per capire se ci sono gli estremi per portare la pratica all’attenzione della giunta e, quindi, del consiglio comunale. Non abbiamo fretta – conclude Cimiotti -. Lavoriamo per dare una soluzione al problema di Baia Verde».

Negli ultimi due anni sulle scrivanie dell’ex sindaco Paolo Blancardi e del suo successore in carica sono arrivati almeno due progetti di completamento dell’approdo incompiuto. Il “Porto delle Rose” dell’Anap, poi acquisito dalla S.O.F.I.M. – realtà riconducibili all’ingegnere romano Enrico Migliardi -, e “Calaverde“, altro progetto, proposto dalla Globinvest Real Estate Srl con sede a Bucarest. Quei piani furono ostacolati dall’amministrazione comunale che li aveva giudicati non accoglibili.