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Liguria, minacce a Toti e Bassetti. Ventiquattro perquisizioni a no vax ed esponenti del movimento V_V

18 novembre 2021 | 09:31
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Liguria, minacce a Toti e Bassetti. Ventiquattro perquisizioni a no vax ed esponenti del movimento V_V

Tra le ipotesi di reato: associazione per delinquere finalizzata a compiere danneggiamenti ed altri reati

Genova. Il Compartimento Polizia postale e delle comunicazioni della Liguria, con il coordinamento del Servizio di Polizia Postale ed in collaborazione con altri Compartimenti regionali e con le Digos delle questure territorialmente competenti, su input della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, sta eseguendo 24 perquisizioni disposte dalla Dda della Procura della Repubblica di Genova. Lo rende noto l’agenzia Ansa. Si tratta di appartenenti a sodalizi No Vax – No Green Pass molto attivi su canali Telegram, nei cui confronti vengono ipotizzati reati che vanno, a seconda delle diverse singole posizioni, dalla costituzione e partecipazione ad associazione segreta, all’istigazione, all’interruzione di pubblico servizio e all’associazione per delinquere finalizzata a compiere danneggiamenti.

L’indagine è stata avviata nel più ampio contesto degli accertamenti volti a identificare gli autori di minacce rivolte a esponenti delle istituzioni regionali, tra cui il presidente Giovanni Toti, e al medico infettivologo Matteo Bassetti.

Sempre dalle prime ore di questa mattina, la Digos della questura di Firenze, coordinata dalla Procura della Repubblica
di quel capoluogo e dalla Direzione centrale della Polizia di prevenzione, sta eseguendo altre 5 perquisizioni a carico di altrettante persone attive in rete e ricollegabili al movimento “V_V”, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata a compiere danneggiamenti ed altri reati.

«I membri di questa associazione segreta erano identificati da una matricola, anche i capi quindi non rendevano nota la loro identità – spiega Lucia Muscari, dirigente della polizia postale della Liguria – La particolarità è che agli associati venivano fatti dei test, dovevano studiare del materiale e superare una serie di prove, per essere ritenuti idonei a compiere azioni di disturbo”. Tra le attività del gruppo non c’erano infatti solo le offese sui sociali, gli obiettivi erano molteplici: “Si occupavano ad esempio di creare problemi agli hub vaccinati, intasandoli con prenotazioni che poi non andavano a buon fine, e pianificavano azioni di disturbo, danneggiamenti e imbrattamenti».

Un solo ligure coinvolto, un uomo di 56 anni residente in Riviera nella provincia di Savona. Un elemento particolarmente importante ella rete, come testimoniava anche il suo numero di matricola (tra i più alti).