L’amor proprio, concetto chiave per superare la paura di essere giudicate
Possiamo piacere soltanto se corriamo il rischio di mostrarci per ciò che siamo realmente
Imperia. Sono sempre più frequenti i casi in cui le donne sono vittima della paura dei giudizi altrui. Si tratta di una conseguenza dovuta alla società in cui viviamo, dove l’ambizione alla perfezione e all’impeccabilità sono richieste sia a se stessi che agli altri.
Non si tratta di violenza né di maltrattamenti, che vedono spesso le donne vittime di familiari, quasi sempre uomini. Ma è un fenomeno da non sottovalutare che colpisce prevalentemente le donne, come spiega la psicologa Patrizia Sciolla, presidente dello Zonta Club Ventimiglia-Bordighera: «Il fatto di giudicare ed essere giudicate è legato ad un problema di autostima – dichiara Sciolla -. Se lavorassimo su noi stessi e riuscissimo ad accettarci per ciò che siamo, con i nostri difetti ma allo stesso tempo comprendendo la propria unicità, verrebbe meno questa paura che si può trasformare in una vera e propria ansia da prestazione».
«Molte volte mi sono trovata in situazioni di disagio – racconta Giada (nome di fantasia), 20 anni, – Ho capito solo in seguito che ciò era dovuto al fatto che non mi apprezzassi a pieno e che mirassi sempre di più a canoni estetici troppo elevati». E Valentina (nome di fantasia), 30 anni: «Mi sono trovata in una situazione tale da non comprendere se fosse più importante l’amor proprio oppure ottenere l’accettazione altrui».
Le donne, in particolar modo, si sentono sempre meno attraenti e per far fronte ai propri difetti cercano di individuarli nelle altre persone. Quando giudichiamo è il nostro critico interiore che si esprime, ci abbatte in continuazione e per neutralizzare il confronto con chi ci sembra migliore cerca di cogliere delle imperfezioni.
Oggi la paura più grande è quella di non piacere e per questo motivo diamo molto valore all’immagine, ma l’attenzione che le doniamo deve essere dosata come un farmaco: se eccessiva diventa veleno. Possiamo piacere soltanto se corriamo il rischio di mostrarci per ciò che siamo realmente.