Da 40 anni don Salvatore Crisopulli è il parroco di Vallebona

28 novembre 2021 | 08:34
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Da 40 anni don Salvatore Crisopulli è il parroco di Vallebona

Negli anni si è impegnato in tante iniziative sociali e ricreative a favore di ragazzi e anziani

Vallebona. Da 40 anni don Salvatore Crisopulli è il parroco della chiesa parrocchiale di San Lorenzo. Esattamente il 22 novembre del 1981 iniziò il suo incarico nel paese di Vallebona: «Dopo essere stato due anni a Ventimiglia, il vescovo mi ha trasferito a Vallebona nel 1981. Ho accettato l’incarico visto che conoscevo già un po’ di ragazzi del paese, che collaboravano con me in alcune iniziative, come la raccolta di indumenti. Negli anni mi hanno fatto proposte di trasferimento, anche in altri paesi, ma alla fine non ho accettato per motivi personali e familiari. Sono 40 anni che sono qui e tra poco compio 50 anni di sacerdozio».

Nella sua vita don Salvatore ha svolto diversi incarichi: «Sono nato in un paese in provincia di Reggio Calabria 77 anni fa, poi ho studiato a Milano e a Varese. Sono venuto in questa zona quando il vescovo di qui mi ha accettato. Sono stato un anno ad Albenga, un anno a Bordighera e poi sono stato ordinato a Ventimiglia dove ho svolto il ruolo di parroco a San Secondo e di vice parroco a Sant’Agostino. Nel 1981 infine sono venuto a Vallebona. Per i gruppi di azione cattolica con i campi estivi diocesani sono stato anche assistente particolare. Per dieci anni sono stato pure vicario foraneo di questa zona. Poi sono stato rappresentante del sostentamento clero per dieci anni: svolgevo la parte burocratica per sostenere i sacerdoti e le parrocchie. Ho fatto anche il giornalista per un periodo e il professore. Ho insegnato nelle scuole di Ventimiglia e Vallecrosia per 24 anni. Sono stato parroco di tutta la vallata da Borghetto fino a Madonna dei Fiori. Ora, invece, Borghetto è stata divisa in due, Madonna dei Fiori è diventata parrocchia ed è rimasta parrocchia la chiesa di Borghetto San Nicolò, di cui continuo ad occuparmi. Al mattino presto inoltre vado al Convento delle suore pie discepole a Bordighera a celebrare la santa messa».

Negli anni si è impegnato in tante iniziative sociali e ricreative a favore di ragazzi e anziani:«I primi tempi sono stati un po’ difficili, ma poi con i ragazzi abbiamo lavorato abbastanza bene, abbiamo fatto un sacco di cose dal punto di vista pastorale: catechismo, catechesi, incontri di giochi, campi estivi con ragazzi e animatori, riunioni in chiesa, messe, funzioni religiose, chierichetti, processioni, feste, concerti in chiesa, il carnevale, la festa del turista, la festa d’autunno, serate natalizie, un itinerante pellegrinaggio-ritiro-preghiera-canto e gioco a Gardaland e molti recital. Ogni sabato in piazzetta c’era l’oratorio e la prima domenica di ogni mese facevamo attività solo per la parrocchia con santa messa e aperitivo. Facevamo poi un pranzo insieme con un contributo da offrire a favore della nostra parrocchia. Nella serata pre natalizia, una volta, facevamo anche il giro dei carugi portando in scena, con una recita in costume, durante la quale cantavamo, il Vecchio Testamento: la nascita di Gesù, mentre durante il Venerdì santo facevamo la via Crucis sceneggiata in costume nei carugi del paese. Organizzavamo anche la festa della gioia, durante la quale festeggiavamo i ragazzi che facevano 18 anni e le coppie che compivano 25 anni, 50 anni o 60 anni di matrimonio. La prima volta, per l’occasione, avevamo addobbato le api, proprio come si fa ora con l’Ape in fiore, sulle quali salivano gli sposi per fare il giro del paese. Avevo organizzato dei giochi di studio per aiutare i ragazzi a studiare, come schiacciapunti: facevo le domande, che ogni volta erano su una tematica diversa (storia, geografia ecc.), come un presentatore, e loro dovevano indovinare la risposta. Avevamo messo su anche una squadra di calcio con la quale abbiamo partecipato ai campionati della Csi, cioè i campionati religiosi della zona. Nell’anno giubilare, nel 2000, abbiamo fatto molte cose all’interno del paese, anche rappresentazioni. Abbiamo realizzato un filmato molto bello con tutti i ragazzi: “Assisi in Vallebona”. Ci abbiamo messo più di un anno per realizzarlo. Abbiamo poi realizzato anche un filmato sull’anno giubilare e su tutte le attività svolte in quell’occasione che abbiamo concluso a Ciappa Cruige, dove è stata eretta una statua del Cristo risorto sulla Croce. Avevo comprato il terreno, che ora è proprietà della parrocchia, proprio per posizionarci il monumento. Il giorno dell’inaugurazione sono intervenuti vescovi e diverse autorità civili e militari. Ci andavamo tre volte all’anno e lì avevamo anche organizzato la “Veglia delle stelle”. Inoltre abbiamo realizzato un giornalinoparrocchiale che esce ogni due-tre mesi. Abbiamo fatto diverse cose anche con gli anziani: gite, pranzi, processioni, passeggiate, feste e le orazioni in chiesaracconta don Salvatore – Negli anni ci sono state collaborazioni con tutti: con gli abitanti del paese, la comunità, le associazioni, le bande e il Comune. Il sindaco di Vallebona mi ha dato anche una mano sia dal punto di vista morale e spirituale che economico. E’ importante collaborare per far crescere la comunità. In questi anni abbiamo avuto momenti facili, difficili e di crisi però abbiamo sempre superato le difficoltà grazie alla fede. In questo periodo di pandemia c’è un po’ di calo di attività, ma bisogna avere più fede, più forza e più coraggio, ricordandoci che possiamo ravvivare i paesi sia come parrocchia ecclesiale che come parte civile».

riviera24 - Roberta Guglielmi e don Salvatore Crisopulli

«Inoltre abbiamo fatto molte opere in chiesa grazie anche alle offerte della popolazione: abbiamo fatto ristrutturazioni, rifatto la pavimentazione della chiesa, sono state restaurate diverse statue, abbiamo rifatto la facciata dell’oratorio e rimesso a posto la Confraternita della Natività di Maria Vergine. La statua di San Lorenzo l’ha restaurata invece il Comune. In questi 40 anni siamo riusciti a fare anche un referendum a Vallebona, organizzato dal vescovo Barabino, per far sì che la festa di San Benedetto venisse organizzata ogni 5-10 anni invece di ogni 25 anni come da tradizione. La festa, che cade ancora il lunedì di Pentecoste anche se avevo proposto di farla di domenica, d’ora in poi verrà organizzata ogni 5 anni. In quest’occasione viene mostrata l’urna del Santo che una volta era una bara di legno con un oblò e una tenda. Visto che non si vedeva bene, ho chiesto il permesso al vescovo per realizzare un’urna che permettesse di vedere meglio il corpo. E così abbiamo aperto la bara e abbiamo trasferito il corpo nell’attuale urna di vetro illuminata» – dice don Salvatore – «Adesso abbiamo in programma, e speriamo di poterlo fare per Natale, di posizionare dentro all’oratorio una pala di altare romano che abbiamo trovato in chiesa. Probabilmente i Beni Culturali, che l’hanno restaurata, vogliono ideare l’altare antico in legno, che è un monumento. Secondo loro era della prima chiesa che c’era qui, che probabilmente era romanica. Quella attuale, dedicata a San Lorenzo, invece è barocca come l’oratorio».

Don Salvatore Crisopulli

A 77 anni il parroco continua a svolgere con passione il suo incarico: «Tra le iniziative future mi piacerebbe organizzare una via Crucis a Ciappa Cruige – svela – A 75 anni di solito, con il diritto canonico, bisogna dimettersi dall’incarico di parroco ma il vescovo mi ha detto di andare avanti ed è quello che sto facendo. Finché posso andrò avanti, cerco di mantenermi giovane. Spero di fare bene anche nel futuro, mi piacerebbe rifare alcune cose che abbiamo fatto in passato e farne delle nuove ma purtroppo non ci sono tanti educatori come una volta e così non riusciamo a fare tutto. Mi dispiace non essere riuscito a realizzare un piccolo museo e un mercatino artigianale ea portare in scena la tragedia di Vallebona. Sono comunque contento, come parroco, di tutto quello che sono riuscito a fare negli anni e lo rifarei. La chiesa come comunità deve crescere. Speriamo in questo anno particolare del sinodo (2021-2023) in un rinnovamento della chiesa».

L’Amministrazione comunale e l’intera comunità di Vallebona ringraziano il parroco per i suoi 40 anni di attività: «Non è solo il parroco del paese, ma anche un amico, un fratello e un riferimento. Grazie Don!!!».