Carrefour cede 106 negozi, esuberi anche in Liguria: 10 licenziamenti in provincia di Imperia

16 novembre 2021 | 13:29
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Carrefour cede 106 negozi, esuberi anche in Liguria: 10 licenziamenti in provincia di Imperia

Formalizzato ai sindacati l’avvio del licenziamento collettivo causato dal forte calo del fatturato

Genova. La multinazionale francese della grande distribuzione organizzata Carrefour Italia ha formalizzato ai sindacati la procedura di licenziamento collettivo annunciata nelle scorse settimane nell’ambito del confronto attivato tra le Parti sul Piano Aziendale 2022.

Sono 769 i lavoratori coinvolti dalla procedura di riduzione del personale in 9 Regioni: Valle D’Aosta, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Sardegna. Sono 261 gli esuberi in 27 Ipermercati, 313 in 67 market, 168 in 10 cash&carry e 168 posti di lavoro presso le sedi amministrative di Milano, Nichelino, Roma, Airola, Gruliasco, Napoli, Rivalta e Moncalieri.

Per quanto riguarda la nostra regione ecco i dettagli: sono 26 i lavoratori raggiunti dal licenziamento di cui 3 del punto vendita di corso Assereto di Rapallo, 13 a Savona (9 presso il supermercato di via Bosco ad Alassio e 4 al punto Cash and Carry di Vado Ligure) e infine 10 in provincia di Imperia, tra i negozi di corso Garibaldi e Corso Marconi a Sanremo e via Gianetti a Imperia.

«I motivi alla base della situazione di eccedenza – si legge nella nota aziendale riportata da Genova24sono da individuarsi nella grave situazione economico gestionale. Il complessivo calo del fatturato e dei clienti da un lato, e l’incidenzadel costo del lavoro dall’altro, hanno determinato una situazione di grave squilibrio che ormai non è più sostenibile e costringe la società ad un intervento strutturale volto a riequilibrare il rapporto tra personale e fatturato».

Nel Piano prospettato dalla direzione aziendale anche la dismissione di 106 negozi della rete vendita diretta, di cui 82 Express e 24 Market, con il trasferimento a terzi imprenditori della rete in franchising. «La Fisascat Cisl – ha dichiarato il segretario generale aggiunto della federazione cislina Vincenzo Dell’Orefice– ritiene non percorribile la strada di un confronto finalizzato unicamente a consentire licenziamenti e cessioni di negozi a terzi».

Il sindacalista sollecita «Carrefour Italia ad integrare il proprio piano d’azione con delle parti relative alla prospettiva futura della rete a gestione diretta in Italia». A cominciare da «un dettagliato piano di investimenti sulla rete commerciale fisica, che presenta, in moltissimi casi, difetti strutturali che rendono sempre meno fruibili i punti di vendita e che, sovente, finiscono per allontanare la clientela dal marchio». Per poi intervenire con «un focus sull’ipermercato, format che nell’ambito dell’organizzazione aziendale della multinazionale francese in Italia riveste un ruolo significativo, anche in termini di occupati, e che, pertanto, va necessariamente rilanciato, se effettivamente Carrefour vuole restare nel nostro Paese». E quindi «dalla definizione di un protocollo sulle condizioni di lavoro e di trattamento del personale dipendente impiegato nel ramo franchising e nelle attività terziarizzate».

«Affrontare un negoziato solo per consentire alla Società di arrivare al breakeven point nel 2022, senza che questa assuma precisi impegni sul rilancio della sua attività e sulla conservazione dell’occupazione – ha chiosato Dell’Orefice – non è proponibile». «La Fisascat Cisl – ha concluso il sindacalista – ritiene di fondamentale importanza che il negoziato intrapreso con la direzione di Carrefour Italia sia finalizzato a stabilire soluzioni che vadano anche oltre il 2022, per verificare concretamente se gli interlocutori di parte aziendale abbiano realmente l’intenzione di operare fattivamente per la creazione di un equilibrio gestionale di medio periodo».

In una nota Carrefour precisa che: «Lazienda conferma che gli esodi saranno esclusivamente su base volontaria».