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A Ventimiglia un centro di transito per accogliere i migranti, prefetto Di Bari: «Entro 30 giorni la progettazione»

19 novembre 2021 | 11:29
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Il delegato del ministero dell’Interno: «La nostra è una risposta»

Ventimiglia. Un centro di transito in zona Mortola, nei pressi del valico di frontiera di Ponte San Luigi, per dare accoglienza ai tanti migranti che raggiungono la città di confine con la speranza di andare in Francia o in nord Europa. E’ quanto verrà realizzato a Ventimiglia per dare una risposta al flusso migratorio ed evitare che gli stranieri, tra i quali famiglie con bimbi anche molto piccoli, stazionino in città, in condizioni igieniche precarie. La decisione è stata presa oggi, nel corso di un vertice che si è svolto in Comune, alla presenza del prefetto Michele Di Bari, capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, del prefetto di Imperia Armando Nanei, e di tutti i vertici provinciali delle forze dell’ordine.

«Una soluzione ipotizzata dall’amministrazione comunale di Ventimiglia e dal sindaco riguarda l’individuazione di un’area, a circa tre chilometri dal centro abitato in cui realizzare un centro di transito – ha dichiarato Di Bari a margine dell’incontro -. Oggi abbiamo effettuato un sopralluogo congiuntamente a tutta la rete istituzionale, ben consapevoli che il fenomeno dei flussi migratori è molto sentito a Ventimiglia. La nostra è una risposta. C’è una idea progettuale in corso, che a breve sarà portata all’attenzione del ministero dell’Interno e del Prefetto di Imperia, perché possa avere una sua logica e rapida conseguenza anche per l’esecuzione dei lavori, qualora ottenga tutti i pareri previsti. C’è la necessità di mettere a sistema questa area e di individuare tutti i servizi essenziali. Anche un centro di transito, infatti, necessita di servizi come l’illuminazione, l’impianto fognario, al messa in sicurezza dell’area. E poi, i moduli abitativi, la sicurezza interna ed esterna o l’assistenza psicologica. La formula giuridica è quella del centro di transito per dare possibilità forze di polizia di individuare queste persone e verificare la loro posizione giuridica. Entro trenta giorni riteniamo che il progetto possa essere approvato, poi si auspica che i tempi siano quelli strettamente necessari alla realizzazione di un centro».

«E’ già la terza volta che il prefetto Di Bari viene qui a Ventimiglia cercando di far capire che senza un punto di accoglienza la situazione è ingestibile. Devo dire che in questi ultimi mesi la sensibilità della mia amministrazione è cambiata e di questo sono contento», ha dichiarato il sindaco Gaetano Scullino. «Abbiamo mostrato alcuni siti ed è stato scelto quello più indicato per fare questo piccolo centro di accoglienza che la città di Ventimiglia ha perso da circa un anno e mezzo – ha aggiunto Scullino -. Si tratta di un sito molto decentrato, in prossimità della frontiera. Ho sottolineato, però, che non ci si deve limitare a realizzare il centro: noi abbiamo bisogno che in città finisca la percezione di insicurezza e chi non si comporta bene deve essere messo in condizioni di non dare dei problemi. Ma dobbiamo dare una risposta a queste famiglie con bambini che non possono continuare a stare in strada: è giusto e doveroso dar loro un letto, un pasto caldo, un’assistenza sanitaria».

Il sindaco ha tenuto a ringraziare «il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il prefetto Michele Di Bari e il prefetto Armando Nanei, il questore di Imperia Giuseppe Felice Peritore, il colonnello Marco Morganti, comandante provinciale dei Carabinieri, e il colonnello Walter Mazzei, comandante provinciale della Guardia di Finanza, che sono intervenuti mostrando la loro vicinanza alla città di Ventimiglia e per la sensibilità dimostrata per affrontare e governare il problema migratorio».