Sanremo, Casa Serena: la presa di posizione del Gruppo di Cultura Politica della Fos
«Far transitare, nei modi e nei tempi opportuni, Casa Serena sotto il controllo di un’istituzione storica di diritto privato della città di Sanremo: la Fondazione “Borea”-”Massa”»
Sanremo. Il Gruppo di Cultura Politica della Fos esprime la sua posizione in merito alla vicenda di Casa Serena: «La complicata vicenda della RSA di Poggio è figlia dell’assenza di una visione politica rispetto al ruolo della presenza pubblica in questo tipo di strutture».
L’assemblea degli aderenti al Gruppo di Cultura Politica della Fos (tenutasi nella sede di via Corradi mercoledì 20 ottobre) ritiene non accettabile la tesi economicistica espressa dall’Amministrazione comunale durante il Consiglio comunale del 6 ottobre (in estrema sintesi): «avevamo bisogno di risorse per risolvere le questioni di bilancio (ma anche fare cassa per fare altro, aggiungiamo noi), pertanto abbiamo accettato (mediante la formula del rent to buy) di cedere “Casa Serena” alla società My Home. Come Gruppo della Fos, lo ripetiamo ancor una volta: si è trattato di un grave errore politico e successivamente anche amministrativo, dato quello che è successo (compresa la contrapposizione con i lavoratori) a partire dallo scorso 1° settembre. Ora si agisca contemporaneamente verso quattro direzioni:
– la prima, si porti a compimento la revoca del contratto;
– la seconda, si metta in piedi (per il tempo consentito) una gestione provvisoria della struttura (altrimenti peggiorerebbe ancor di più il servizio);
– la terza, si valutino più ipotesi per la gestione (limitata nel tempo) della struttura;
– la quarta, si cominci a lavorare per la predisposizione di un progetto organico che preveda un nuovo modello di gestione, i necessari investimenti e il rilancio della residenza assistita».
«Il Gruppo di Cultura Politica della FOS, oggi come nel passato, non è interessano alle polemiche partitiche o alla ricerca di chi ha la responsabilità dell’attuale situazione. In più occasioni noi abbiamo detto e scritto che tutta l’operazione era un grande errore, e ribadito l’importanza che Casa Serena rimanesse una Rsa pubblica. A noi ora intessa sapere, con assoluta chiarezza, dalla Giunta Comunale, dai singoli Gruppi Consiliari, dai Partiti e Movimenti Politici cosa vogliono fare per il futuro di “Casa Serena”:
a) ritengono che la residenza assistita debba mantenere un legame con il Comune di Sanremo?
b) ritengono che il Comune di Sanremo debba affidare “Casa Serena” (sulla base di un accordo condizionato) ad un soggetto privato? Sulla base della risposta maggioritaria (o unanime) che viene data alle due chiare e semplici domande, sarà poi possibile predisporre e discutere di un progetto a lunga scadenza. Qualora la risposta fosse quella di privilegiare il mantenimento di un legame tra il Comune di Sanremo e “Casa Serena”, noi continuiamo ad avanzare l’ipotesi resa pubblica da tempo: far transitare, nei modi e nei tempi opportuni, “Casa Serena” sotto il controllo di un’istituzione storica di diritto privato della città di Sanremo: la Fondazione “Borea”-”Massa” il cui C.d.A. viene in parte eletto dal Consiglio Comunale e in parte nominato dal sindaco. Tale operazione consentirebbe la realizzazione di un importante Polo Residenziale Assistito che trova, nel Comune di Sanremo, un riferimento importante. Tale Polo potrebbe accogliere con le sue due strutture (quella di Via G. Borea e quella di Poggio) oltre 200 ospiti. L’ipotesi da noi avanzata consentirebbe di raggiunge, in brevissimo tempo, almeno cinque obiettivi fondamentali:
1) far uscire “Casa Serena” dal Bilancio del Comune;
2) la gestione di “Casa Serena” passa alla Fondazione “Borea”-”Massa”;
3) viene assicurata una gestione stabile e trasparente anche di “Casa Serena”;
4) si rendono possibili importanti sinergie di gestione;
5) i profitti rimangono nella disponibilità della Fondazione che li reinveste.
Rispetto a tale ipotesi non ci sono impedimenti giuridici. Se la stragrande maggioranza della politica cittadina è per gestione comunale di Casa Serena, tutte le questioni che attengono agli aspetti giuridici, economici e di complessità nella realizzazione del progetto (che deve essere ampiamente condiviso per evitare che venga poi rimesso in discussione da una nuova Amministrazione) saranno risolvibili» – dice il Gruppo di Cultura Politica della Fos.